Noi con Voi

  1. IL VINO IN POESIA AFORISMI ARTE CANZONI E… NON SOLO a cura di Tony Kospan©
    dal web

    By marcel53 il 25 Oct. 2018
    +1   -1    0 Comments   1,306 Views
    .



    E’ davvero ampio il numero delle poesie
    dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini
    a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
    scoperte dell’Umanità…








    Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa…



    IL VINO
    Omero

    Il vino mi spinge
    il vino folle
    che fa cantare anche l’uomo più saggio
    e lo fa ridere mollemente
    e lo costringe a danzare
    e tira fuori la parola
    che sta meglio non detta



    michelangelo
    bACCO ADOLESCENTE



    Sappiamo ormai da tempo che la medicina

    ha riconosciuto al vino notevoli proprietà

    salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.



    bjAF1YR



    Conosciamo però pure quali sono i pericoli
    di un non corretto o eccessivo uso
    che vanno dall’ubriachezza… all’alcoolismo…
    alla guida pericolosa… etc…


    Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
    molto stretto e non solo perché il vino
    è amato dai poeti… ma anche perché…



    Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria
    Come il vino, la poesia per esser sublime… dev’esser genuina
    Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
    Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza
    Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita
    Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l’amore
    Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas)
    Tony Kospan©



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    VINO+christensen_fromvineyard
    Eric Christensen



    Il tema è certamente vastissimo… per cui mi fermo qua…
    ma prima di passare alle poesie, come di consueto,
    possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
    “illuminanti” ma anche simpaticissimi…
    iniziando con 2… brindisi veneziani.



    feuille5



    Chi ben beve ben dorme,
    chi ben dorme mal no pensa,
    chi mal no pensa mal no fa.
    Chi mal no fa in Paradiso va.
    Ora ben bevè che el Paradiso avarè…
    Brindisi veneziano del XIV sec.


    *********************


    MIRANDOLINA:
    Faccio un brindisi, e me ne vado subit...

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    Last Post by marcel53 il 25 Oct. 2018
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  2. ANDAR PER BIRRA, OKTOBERFEST È MODA, DA MONACO A ROMA
    dal web

    By marcel53 il 6 Oct. 2018
    +1   -1    0 Comments   33 Views
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    L’Oktoberfest, la festa popolare più grande al mondo che ogni anno ospita oltre 7 milioni di visitatori e che fino al 7 ottobre riempie le strade di Monaco è alla sua 185/ma edizione. Ma da qualche anno la festa 'fermenta' in tanti altri luoghi, sull'onda della passione per la birra, un mondo ricco di declinazioni - frumento o d'Abbazia? Lager a bassa fermentazione o scura? - che vede in Italia anche l'affermazione dei micro birrifici artigianali.

    A Monaco lo sapevate che la festa è aperta solo a sei produttori? Le celebri Sei Sorelle che storicamente erano ammesse alla corte del Regno di Baviera. Questi sei produttori ormai appartengono tutti al mondo della birra industriale. Tutti tranne uno, l'Augustiner, capace di mantenere la sua indipendenza fino a oggi. Eccoli (dal blogzine Cronache di Birra)

    Augustiner è il più antico birrificio di Monaco: cominciò a operare nel 1328 all’interno di un monastero dell’ordine di Sant’Agostino

    Hofbrauhaus (HB), il famoso birrificio pubblico dove il 24 febbraio 1920 Hitler tenne uno dei suoi primi comizi declamando i 25 punti programmatici del Partito dei Lavoratori tedeschi

    Paulauner è il più grande produttore di Monaco, nacque nel 1634 come birrificio di un monastero dell’ordine di San Paolo Primo Eremita ed ora per metà è Heineken

    Hacker-Pschorr, risale al 1400 ma al momento è più una sorta di marchio storico

    Lowenbrau risale al 1383 e il nome deriva dall’originario brewpub Löwengrube situato al civico 17 dell’omonima strada di Monaco

    Spaten risale al la fine del '300 ma è nel 1800 che si afferma, per grandi innovazioni. Lanciò sul mercato la prima Lager ambrata della storia, che codificò lo stile delle Marzen e nel 1973 commissionò il primo sistema di refrigerazione continua e nel 1894 lanciò la prima birra chiara in Baviera.

    Ecco sei tra i tanti festival dedicati alla birra, tra Italia e Europa, selezionati dalla piattaforma e app che compara tutti i mezzi di trasporto Virail.

    Trento, trentino e baviera si incontrano (14 settembre - 7 ottobre)

    Dal 14 settembre al 7 ottobre usi e costumi del Trentino e della Baviera, apparentemente diversi ma in realtà con molti punti in comune, si uniscono grazie all’Oktoberfest Trento. Ottima birra, ma anche esibizioni di gruppi folkloristici e specialità tipiche gastronomiche.

    Vienna, birra austriaca e musica al Prater (27 settembre - 14 ottobre)

    Uscendo dai confini italici invece, come potrebbe l’Austria non ospitare un festival della birra? A Vienna dal 27 settembre al 14 ottobre c’è il...

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    Last Post by marcel53 il 6 Oct. 2018
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  3. Cantine Aperte a Foggia e provincia: ' e raddoppia :due giorni per i vini della Puglia
    dal web

    By marcel53 il 18 May 2018
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    cantine-aperte-in-vendemmia-1-2



    Cantine Aperte a Foggia e provincia: il programma del 26 e 27 maggio

    Tante le novità per la nuova edizione di Cantine Aperte, il più noto appuntamento dedicato al vino e ai suoi territori, che coinvolge ogni anno in tutta Italia oltre mille aziende socie del Movimento Turismo del Vino. Nell’anno che il Ministero dei Beni Culturali ha intitolato alla cultura del cibo italiano nel mondo, MTV Puglia inaugura la collaborazione con l’Assessorato all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia, per una festa che è anche un vero e proprio viaggio alla ricerca delle radici storiche del nostro territorio.

    Anche in Puglia Cantine Aperte raddoppia, con eventi e attività sia sabato 26 maggio che domenica 27 maggio nelle oltre 60 cantine socie del Movimento Turismo del Vino Puglia. Da nord a sud della regione, enoturisti e winelovers potranno entrare nel cuore della produzione del vino, visitare i vigneti, le bottaie, degustare le produzioni, nella cornice di un ricco programma di iniziative culturali, musicali, eventi e attività. Tutto il territorio regionale sarà protagonista attraverso i suoi vignaioli che, con passione e costante impegno, disegnano e raccontano il volto dell'enologia regionale.

    Cuore della manifestazione sarà come ogni anno la degustazione, con centinaia di etichette, dalle annate storiche alle ultimissime novità sul mercato. Guideranno verticali, laboratori e minicorsi i sommelier dell'AIS Puglia, che accompagneranno i partecipanti attraverso la degustazione dei vini del territorio

    Nel segno del connubio con l’Assessorato alla Cultura si collocano le proposte di itinerari a cura di Eventi d’Autore, per godersi un fine settimana diverso dal solito. Alle visite in cantina si abbineranno tappe alla scoperta della storia e dei paesaggi circostanti, con soste presso siti di interesse storico, archeologico o naturalistico. Un viaggio tra tesori nascosti e paesaggi incontaminati, per scoprire le radici più autentiche della cultura millenaria del vino nella nostra terra. Gli enobus, con partenze da Bari, Trani e Lecce, sono disponibili solo su prenotazione ([email protected] | Tel. 338 2719840 - 333 5271542) comprenderanno la visita di 2/3 cantine, con degustazioni dei vini di produzione e spuntino, e la visita ad un sito storico-culturale con una guida qualificata.

    Per prepararsi al meglio alle degustazioni, sul sito www.mtvpuglia.it e sugli account social (Facebook, Twitter e Instagram) del Movimento sono disponibili l’elenco delle cantine partecipanti e tutti gli ultimi aggiornamenti sui programmi d...

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    Last Post by marcel53 il 18 May 2018
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  4. Il vino protagonista al castello di Novara, al via “Taste Alto Piemonte”
    dal web

    By marcel53 il 24 Mar. 2018
    +1   -1    0 Comments   26 Views
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    Le porte del Castello Visconteo Sforzesco di Novara si aprono ai vini delle colline del quadrante: apre oggi «Taste Alto Piemonte», l’anteprima organizzata dal Consorzio che tutela le dieci Doc e Docg delle province di Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli e Biella.




    Degustazioni per tutti

    Sarà un fine settimana di degustazioni, seminari di approfondimento e incontri con le eccellenze vinicole e gastronomiche locali. Dalle 15, acquistando il biglietto al costo di 15 euro, iniziano le degustazioni: un percorso fra le diverse etichette di Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Gattinara, Ghemme, Lessona, Sizzano e Valli Ossolane prodotte da quarantasei aziende. Nei diversi banchi di assaggio si potranno provare i vini anche in abbinata con i migliori prodotti locali, dai biscotti al gorgonzola, proposti da una quindicina di realtà.



    Sommelier in cattedra

    Alle 11 di questa mattina è invece previsto il primo momento per gli operatori professionali, mentre nel pomeriggio alle 15 spazio al pubblico, fino alle 20. Si riprende domattina alle 10, per terminare di nuovo alle 20. Chi volesse approfondire anche dal punto di vista tecnico la propria conoscenza delle Doc e delle Docg novaresi, vercellesi, biellesi e ossolane non può perdere i seminari, curati dall’Associazione dei sommelier del Piemonte che spiegheranno anche il legame di ogni singola denominazione con il terreno in cui nasce: alle 15 di oggi il viaggio parte con le denominazioni Colli Novaresi, Coste del Sesia e Valli Ossolane, i suoli fluvio-glaciali e le morene.



    Due ore dopo, alle 17, si continua con Lessona e Bramaterra, le sabbie plioceniche e le rocce calcaree. Domani si prosegue alle 11, con un focus su Ghemme, Fara e Sizzano, i terrazzamenti dei depositi fluvio-glaciali. Alle 15 un secondo incontro su Boca e Gattinara, i porfidi ignimbritici, i tufi e le brecce per concludere alle 17 con un tuffo nel passato, le vecchie annate delle denominazioni storiche. Tutti gli appuntamenti saranno guidati dagli esperti di Ais Piemonte, con accesso su prenotazione e pagamento, al costo di 20 euro; l’evento sulle vecchie annate ha un costo di 25 euro.



    Il ticket giornaliero costa 10 euro per i soci di Ais, Fisar, la Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori, Fis, la Federazione italiana sommelier, Onav, l’Organizzazione nazionale assaggiatori vino, Aspi, l’Associazione della Sommellerie professionale italiana e Slow Food. L’ingresso a «Taste Alto Piemonte» è gratuito, con registrazione in loco, per i titolari ...

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    Last Post by marcel53 il 24 Mar. 2018
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  5. Aglianico da sfilata ogni sorso un abbraccio

    By mameli11 il 15 Jan. 2018
    +1   -1    0 Comments   17 Views
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    Il vino «caldo» è quello che ha una buona dotazione d’alcol. E ti riscalda, mentre quello «fresco» è carico di acidità. Da sempre l’Aglianico del Vulture rientra nella prima categoria e assaggiando questo capisci perché un tempo lo battezzavano Barolo del Sud. Ha eleganza, finezza, e a occhi chiusi potresti anche confonderlo con un figlio del nebbiolo. Almeno quello di Giovanna Paternoster, solare, giovane «vinnaiola» alle redini di Quarta Generazione.
    Il papà Sergio, come il nonno Giuseppe, hanno sempre fatto il vino. Lei però ha deciso di specializzarsi in quello che ha sempre visto come gap nell’azienda di famiglia: la comunicazione. S’è dunque trasferita a Milano dove ha studiato allo Iulm, poi ha lavorato nel mondo della moda fino ad arrivare agli orologi svizzeri. Con la vendita dell’azienda storica di famiglia ha dunque maturato la decisione di ripartire da zero, con tre ettari di proprietà a conduzione biologica con cui produce circa 20 mila bottiglie. Ha portato la sua esperienza nella creazione del brand e dell’etichetta: carta bianca, goccia di vino e la scritta Quarta in grande evidenza, dal corsivo scritto a mano.

    Finora è stata fatta una sola vendemmia, il 2013, per un Aglianico Del Vulture che a febbraio sarà affiancato da un Fiano. I vigneti sono alle pendici del Vulture, a Barile, selezionati in contrada Macarico, tra due colate laviche che consentono passaggi d’aria per rinfrescare il grappolo in vigna. Vendemmia a fine ottobre in un terreno vulcanico che trasmette mineralità al prodotto. L’affinamento è svolto in botte parte grande e parte piccola e dalla vendemmia passano circa tre anni per entrare in commercio.
    Ha color rubino trasparente e al naso avverti la viola e la liquirizia dei racconti di Nico Orengo. È persistente la nota quasi dolce che esalta a sorpresa frutti esotici e grafite. Ma subito dopo si esprime il frutto e la sua polpa. In bocca è morbido l’ingresso, poi scala sul palato coi tannini ancora scalpitanti che rimarcano la liquirizia, il rabarbaro. La bocca pulita è pronta a un altro sorso di morbidezza, che è come un abbraccio dolce e caldo: da 14,5°. Che eleganza! Si vede che Giovanna viene dalla moda.

    Last Post by mameli11 il 15 Jan. 2018
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  6. IL VINO – ECCOLO NELLE POESIE.. NELL’ARTE.. NEGLI AFORISMI.. E NELLE CANZONI
    dal web

    By marcel53 il 26 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   34 Views
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    Care amiche ed amici stavolta affronteremo un tema
    amatissimo dai poeti e dagli artisti in genere fin dall'antichità…



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    IL VINO
    IN POESIA AFORISMI ARTE CANZONI E… NON SOLO
    a cura di Tony Kospan


    E' davvero ampio il numero delle poesie
    dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini
    a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
    scoperte dell'Umanità…






    Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa…



    IL VINO
    Omero

    Il vino mi spinge
    il vino folle
    che fa cantare anche l’uomo più saggio
    e lo fa ridere mollemente
    e lo costringe a danzare
    e tira fuori la parola
    che sta meglio non detta




    michelangelo


    Sappiamo ormai da tempo che la medicina

    ha riconosciuto al vino notevoli proprietà

    salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.


    drink-glass-love-wine-favim.com-371290


    Conosciamo però pure quali sono i pericoli
    di un non corretto o eccessivo uso
    che vanno dall'ubriachezza… all'alcoolismo…
    alla guida pericolosa… etc…


    Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
    molto stretto e non solo perché il vino
    è amato dai poeti… ma anche perché…


    Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria
    Come il vino, la poesia per esser sublime… dev'esser genuina
    Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
    Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza
    Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita
    Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l'amore
    Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas)


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    VINO+christensen_fromvineyard


    Il tema è certamente vastissimo… per cui mi fermo qua…
    ma prima di passare alle poesie, come di consueto,
    possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
    “illuminanti” ma anche simpaticissimi…
    iniziando con 2… brindisi ven...

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    Last Post by marcel53 il 26 Oct. 2017
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  7. Un bianco strepitoso in Umbria
    La stampa

    By mameli11 il 20 Aug. 2017
    +1   -1    0 Comments   22 Views
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    Se l’auto della vostra estate gira per il Centro Italia fate un salto nei paesi feriti. Da Spoleto a Norcia, passando per Vallo di Nera, uno dei borghi più belli d’Italia, sarà confortante vedere la rinascita. A Norcia sedetevi ai tavoli del Vespasia tra il Castello del Vignola e il convento di San Francesco; a Vallo di Nera è uno spettacolo il dehors della Locanda Cacio Re, mentre sarà una sorpresa la sosta al Capanno che sta a Torrecola, una frazione appartata di Spoleto. E qui, il patron è riuscito a sorprendermi per la selezione di vini. Lui ama i vini piemontesi, ma sui vini umbri sa tutto. E quando gli chiedo di darmi il meglio, mi porta due annate di un bianco, una del 2012 e l’altra del 2006 di Tabarrini, azienda nota per il Sagrantino di Montefalco interpretato in tre versioni (Colle Grimaldesco, Campo alla Cerqua e Colle alle Macchie).


    Non è del Sagrantino che parliamo questa volta, ma di quel bianco di uve trebbiano spoletino, Adarmando, che porta il nome del nonno materno di Giampaolo Tabarrini, macellaio (come mio nonno materno). Il nonno paterno invece allevava la barbera (come mio nonno paterno), ma la svolta di Giampaolo è stata negli Anni Novanta, quando a 22 anni decide di imbottigliare e di fare il grande vino. Fra i primi viene riconosciuto all’estero (esporta l’87%), negli States soprattutto, e il valore del suo lavoro, che consta di 70 mila bottiglie, è nella nuova cantina che sta costruendo a Turrita, frazione di Montefalco.

    Quel bianco Adarmando 2015 l’ho voluto riassaggiare insieme a Marco Gatti, per la selezione dei 100 migliori vini d’Italia. Ed è emerso come il top dei top fra i bianchi. Ha colore giallo oro intenso, al naso senti alloro, salvia, rosmarino e perfino incenso. Un effluvio eccezionale, complesso, con la speziatura dello zafferano e tante sfumature fruttate. La sua acidità, che gli dona freschezza, termina con una sapidità piacevole dentro a un percorso gustativo che è come il velluto, in un equilibrio totale. Dopo 32 anni di assaggi non è facile che un vino mi sorprenda tanto. Adarmando c’è riuscito. E sono felice che la sua traccia mi porti in quei paesi che dobbiamo amare: tenaci come i vini di questa terra. Grazie Giampaolo!

    Last Post by mameli11 il 20 Aug. 2017
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  8. Il biologico sui Colli Euganei

    By mameli11 il 26 July 2017
    +1   -1    0 Comments   44 Views
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    monteversa-kIKF-U11003548907728bfE-1024x576%40LaStampa.it

    Ero certo che quel potenziale che conobbi 15 anni fa, andando ogni anno sui Colli Euganei, avrebbe raggiunto alti vertici. E quando una sera la bella Lisa m’ha fatto assaggiare quei vini e poi a Padova me li ha serviti Mattia Gardini nel suo Bistrot 12, ho subito informato Marco Gatti, per riassaggiare insieme e decretare che quest’anno abbiamo uno dei 100 migliori vini d’Italia. Solo dieci anni fa, la famiglia Voltazza, imprenditori nel settore delle leghe leggere, acquisì una proprietà sui Colli e Filippo Voltazza, ingegnere classe 1978, coadiuvato da Giovanni Bressanin, deus ex machina con lunghe esperienze sul campo (euganeo), hanno prodotto questo unicum.


    Sono 17 gli ettari (50 mila le bottiglie) sulla sommità del Monte Versa: un corpo vitato su un unico tipo di suolo vulcanico, ricco di sedimenti marini, calcareo argilloso. Quindi coltivazione biologica e, in cantina, solo fermentazioni spontanee. Ora, il Colli Euganei Rosso Animaversa è un taglio bordolese di uve cabernet sauvignon (70%) e merlot (30%) vinificate separatamente. Ed è clamoroso e vale tutti i suoi 20 euro. Ma che buono anche il Rosso Versacinto da uve merlot, cabernet sauvignon e cabernet franc: elegante, ha profumi di ribes, mirtillo e pepe. New entry è il Biodiversa rosso che risalta eleganza grazie a camerere e merlot.

    Tra i bianchi, il Colli Euganei Manzoni Bianco Animaversa ci ha entusiasmato anche se il Versavò Bianco (manzoni, chardonnay, glera e moscato giallo) ci ha regalato il top: salvia, fiori, glicine e poi un’acidità che scoppia in un finale sapido di lunga persistenza. Grandioso ed entusiasmante. Come il moscato rifermentato in bottiglia, il Primaversa vinificato in cemento con rifermentazione cadenzata a inizio marzo e aggiunta di mosto fresco della stessa uva precedentemente lasciata passire. Senti i limoni canditi e in bocca una freschezza prolungata. Vini unici, assolutamente da conoscere, che connotano, insieme a tante altre aziende (penso ai Fior d’Arancio di Maeli a Torreglia), una nuova storia dei Colli Euganei. E Lucio, sommo patron dell’osteria Sasso Ronco di Teolo e memoria storica di questa evoluzione, ne sarà sicuramente felice.

    Monteversa
    Vò (Pd) via Monte Versa, 1024
    tel. 049 9941092

    Una bottiglia di Veneto Bianco “Versavò”: euro 9

    Last Post by mameli11 il 26 July 2017
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  9. Amaro Lucano 1894 sigla intesa per filiera erbe officinali
    dal web

    By marcel53 il 9 July 2017
    +1   -1    0 Comments   10 Views
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    Con l'obiettivo di creare "nei prossimi tre anni una filiera certificata delle erbe officinali utilizzate per gli infusi che danno origine al celebre amaro, favorendo nel contempo il valore di autenticità e di origine controllata del prodotto", "Lucano 1894" - che produce circa quattro milioni di bottiglie l'anno dell'amaro, con 50 dipendenti fra Pisticci, Vico Equense (Napoli) e Milano - firmerà l'11 luglio prossimo un'intesa con Coldiretti Basilicata e Alsia. L'intesa ha lo scopo di "sviluppare e valorizzare la produzione delle erbe officinali della Basilicata, ma è molto di più di un semplice accordo sulla produzione".
    RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

    Last Post by marcel53 il 9 July 2017
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  10. Consorzio Brunello Montalcino festeggia 50 anni
    dal web

    By marcel53 il 23 April 2017
    +1   -1    0 Comments   8 Views
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    MONTALCINO (SIENA) - Due convegni, la presentazione di una guida creata con Michelin e una cena di gala finalizzata alla raccolta fondi per una charity sul territorio. Sono alcuni degli appuntamenti in programma il 28 ed il 29 aprile in occasione dei 50 anni del Consorzio del Brunello di Montalcino. Un compleanno che sarà celebrato con l'orgoglio dei fondatori e guardando al futuro del mercato internazionale. E proprio per questo a Montalcino (Siena) si alterneranno i protagonisti della grande sfida iniziata nel 1967 e gli esperti chiamati a tracciare gli scenari in cui i produttori montalcinesi dovranno cimentarsi per mantenere la leadership internazionale.

    Ad aprire sarà il convegno al Teatro degli Astrusi su 'Il coraggio e l'orgoglio: i protagonisti del Brunello 50 anni dopo', venerdì 28 aprile. Dopo la proiezione del filmato che ripercorre le tappe principali del Consorzio, verranno premiati e ricordati i soci fondatori. Chiuderà il lavori Marco Do, direttore della comunicazione Michelin Italia con la presentazione della Guida Michelin dedicata agli chef stellati italiani. Una guida creata apposta per l'occasione. Venerdì sera la cena di gala alla Fortezza di Montalcino sarà curata da Enrico Cerea del ristorante tre stelle Michelin 'Da Vittorio'.

    Sabato 29 sarà invece dedicato agli scenari futuri con l'incontro 'La grande sfida del Brunello: i mercati del futuro'.

    "I cinquanta anni sono un traguardo importante ma anche uno stimolo per riflettere - ha spiegato il presidente del Consorzio Patrizio Cencioni -. Per questo abbiamo voluto immaginare una serie di iniziative che tributassero il giusto riconoscimento a chi con coraggio e lungimiranza ha posto le basi per il successo attuale del Brunello. D'altro canto, proprio perché la leadership è sempre difficile da consolidare e implementare abbiamo anche immaginato un momento che contribuisse a dare ai nostri associati ed più in generale al mondo del vino idee, stimoli, provocazioni interessanti per continuare a vincere nella sfida del mercato mondiale mantenendo quello che è il nostro fattore distintivo: l'unicità del nostro territorio unita alla sensibilità e capacità di tutti noi produttori".(ANSA).
    RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

    Last Post by marcel53 il 23 April 2017
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