Noi con Voi

  1. WASSAJA
    dal web

    By marcel53 il 30 Aug. 2015
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    Come possiamo sapere cosa c'è nel cuore di un altro uomo o quale sia il suo vero desiderio?

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    Non sappiamo neanche bene quale sia il nostro. Perciò ci è stato spesso suggerito, in modo deciso e potente, di interrogare il nostro cuore.
    Se riusciamo a capire chi siamo, riusciremo anche a conoscere gli altri.

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    Riconoscere qualcosa di valido in un'altra persona, vuol dire conoscerlo in noi stessi.
    Lo Tsalagi la chiama intuizione, conoscere qualcosa senza prove tangibili.
    Il miracolo sta nel trovare qualcosa di buono in qualcun altro e nel rendersi conto che dobbiamo avere questo qualcosa dentro di noi, per essere in grado di riconoscerlo.

    pace

    Chi non ha mai una parola buona o un pensiero buono per nessuno, rivela il suo terribile stato di bisogno.

    L'opinione comune contro gli Indiani, era che
    non potessero essere civilizzati...non potessero
    venire educati...fossero piuttosto simili agli esseri
    umani...ma non abbastanza perchè i diritti umani
    valessero anche per loro.

    Wassaja



    Last Post by marcel53 il 30 Aug. 2015
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  2. COME COMBATTE L’UOMO BIANCO
    i Falco Nero – Sauk)

    By marcel53 il 30 Aug. 2015
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    COME COMBATTE L’UOMO BIANCO (di Falco Nero – Sauk)

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    Al mio arrivo al villaggio fui accolto dai capi e dai guerrieri e condotto a una capanna preparata apposta per ricevermi. Raccontai quello che avevo visto e compiuto e spiegai loro come combattevano gli inglesi e gli americani. Invece di cercare di sorprendersi a vicenda, sfruttando ogni occasione per uccidere il nemico e risparmiare la loro gente, come facciamo noi, essi si mettono in marcia in pieno giorno e combattono senz...a curarsi del numero dei guerrieri che perdono. A battaglia finita, si mettono a fare festa e bevono vino come se nulla fosse accaduto; dopodiché, fanno un resoconto scritto delle loro azioni, ciascuna delle due parti arrogandosi la vittoria e guardandosi bene dal denunciare anche solo la metà delle perdite che hanno subito. E così combattono tutti da valorosi, ma non ci sarebbe neanche da pensarci di affidare loro il comando di un nostro reparto, perché la nostra massima è: “I loro capi li si potrebbe mettere ai remi, ma non al timone di una canoa”.

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    Sul Sentiero di Guerra

    Last Post by marcel53 il 30 Aug. 2015
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  3. BENEDIZIONE APACHE
    dal web

    By marcel53 il 11 Aug. 2015
    +1   -1    0 Comments   35 Views
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    apache-blessing

    Che il sole ti porti nuova energia durante il giorno,
    che la luna dolcemente ti rigeneri di notte,
    che la pioggia ti lavi via le preoccupazioni,
    che il vento soffi nuova forza nel tuo essere,
    che tu possa camminare per il mondo e conoscere
    la sua bellezza tutti i giorni della tua Vita.

    ‎(Benedizione dei nativi americani Apache)

    Last Post by marcel53 il 11 Aug. 2015
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  4. LA LEGGENDA DELL’AURORA
    dal web

    By marcel53 il 11 Aug. 2015
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    image

    Molto tempo fa c’era un paese sempre al buio. Gli abitanti decisero di affidare ad una persona veloce nella corsa il compito di rubare l’aurora ad un altro paese.

    Fu inviato Ghiandaia Azzurra.
    Egli si mise a correre verso est e finalmente giunse in una capanna.

    Qui c’era un bambino, il quale gli disse che tutti gli abitanti erano fuggiti via.
    C’erano tre ceste a terra. Chiese al bambino cosa ci fosse. Egli rispose: Nella prima cesta c’è "Prima sera"; nella seconda c’è "Appena buio" e nell’ultima c’è "Aurora".

    Ghiandaia Azzurra lesto lesto afferrò l’ultima cesta e se ne scappò di corsa.
    Il bambino cominciò a gridare: "Ci hanno rubato l'Aurora!".
    Tutti accorsero e si misero ad inseguire Ghiandaia Azzurra, che correva verso ponente.

    Lo raggiunsero presso la Grande Valle, ma prima che lo afferrassero egli aprì la cesta e la luce volò fuori. E da allora ogni mattina spunta l’aurora su tutti i paesi del mondo.

    Last Post by marcel53 il 11 Aug. 2015
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  5. ARTEMIDE O DIANA
    dal web

    By marcel53 il 15 June 2015
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    demetra2

    ARTEMIDE (Grecia) Una delle dee principali. Figlia di Zeus e di Leto e sorella gemella di Apollo, era la più importante delle divinità della caccia e degli animali selvatici, soprattutto degli orsi, nonché protettrice delle nascite, della natura e dei raccolti. In quanto personificazione della Luna, talvolta veniva identificata con Selene ed Ecate. Benché tradizionalmente protettrice delle giovani fanciulle, durante la guerra di Troia Artemide impedì ai greci di salpare per Troia finché non le ebbero sacrificato una vergine. Secondo alcune versioni della leggenda, all'ultimo momento salvò la vittima, Ifigenia. Come Apollo, Artemide era armata di arco e frecce, con cui spesso puniva i mortali che la indispettivano. Secondo altre leggende, assicurava alle donne che morivano di parto una morte rapida e indolore.

    DIANA (Roma) Dea della Luna e della caccia. Custodiva le fonti e i torrenti ed era la protettrice degli animali selvatici. Era inoltre particolarmente cara alle donne, poiché assicurava un parto facile alle sue predilette. Nelle raffigurazioni artistiche di solito appare come una giovane cacciatrice, spesso con arco e frecce.

    Last Post by marcel53 il 15 June 2015
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  6. Il mito di Perseo La più audace avventura
    dal web

    By marcel53 il 26 Mar. 2015
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    miti-leggende-fiabe


    Il mito di Perseo
    La più audace avventura di Perseo

    Nella notte dei tempi viveva in Argo un re, Acrisio, che aveva una figlia dolcissima, Danae. Una sinistra profezia però pesava su di lei. «Tu avrai da Danae un nipote» aveva predetto l'oracolo a quel re, «ma non sarà fonte di gioia: il bimbo crescerà, usurperà il tuo posto e ti ucciderà».
    L'angoscia di Acrisio fu tale che, per allontanare il terribile fato, rinchiuse sua figlia in una torre.
    Ma il re non poteva lottare contro la sua sorte, né poteva lottare con Giove che, incuriosito dalla torre così ben protetta, volle andare a vedere che cosa celasse di tanto prezioso. E chi può nascondere qualcosa al dio dell'Olimpo?
    Giove vide la fanciulla mentre si pettinava i lunghi capelli neri. Si invaghì di lei e la volle per sé. Scese perciò sulla terra sotto forma di pioggia d'oro, tenue e sottile che, infiltrandosi dal tetto, dalle fessure e dalle finestre della torre, raggiunse Danae e la ricoprì di un nembo luminoso. Avvenne così che il dio dell'Olimpo si unì in matrimonio alla figlia di Acrisio.
    Dalla loro unione nacque un bimbo al quale fu dato il nome di Perseo. Il vecchio re, folle d'ira e di terrore, mise Danae e il suo bambino in una grossa cassa di legno chiusa da borchie resistentissime. L'affidò poi alle onde del mare in tempesta sicuro che l'avrebbero di lì a poco inghiottita.
    Ma Giove, affezionato alla giovane e alla sua creatura, chiese aiuto a Nettuno. Il dio del mare calmò le acque e chiamò un vento dolce e carezzevole che spinse delicatamente la cassa verso le rive sabbiose dell'isola di Serifo, deponendola infine sulla spiaggia.
    La cassa abbandonata sotto il sole d'oro attirò la curiosità dei pescatori.
    - Com'è grande! Chissà cosa contiene! - si domandavano.
    La considerarono un dono del mare e l'aprirono. Un grido di meraviglia si levò tra i presenti quando vennero fuori Danae e il suo figlioletto, sfiniti ma vivi.
    La donna raccontò la sua triste storia. Fu allora chiamato il re di quel luogo, il buon Polidette, che accolse i due naufraghi nella sua reggia.
    Perseo crebbe qui diventando il più forte di tutti i ragazzi dell'isola e il più bello. Era tanto robusto e intelligente da poter sicuramente affrontare qualsiasi nemico.
    Polidette cominciò a temerlo; pensò perciò di allontanare il giovinetto dal regno e gli affidò una missione pericolosissima affinché dimostrasse a tutti d'essere figlio di Giove: Perseo gli avrebbe dovuto portare la testa di una delle Gorgoni. Erano queste tre orribili sorelle, causa di terrore e di morte per il mondo. Avevano un solo occhio, che rendeva di pietra chiunque lo guardasse. Medu...

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    Last Post by marcel53 il 26 Mar. 2015
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  7. LEGGENDA DEI FARAGLIONI DI CAPRI

    By mameli11 il 8 Mar. 2015
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    I faraglioni di Capri sono tre picchi rocciosi posizionati a sud-est dell’isola omonima, famosi in tutto il mondo[1] grazie alla suggestiva e storica panoramica offerta dai giardini di Augusto.
    Queste emergenze sono identificate con tre nomi distinti: il primo (unito alla terraferma) è il Faraglione di Terra; il secondo, separato dal primo dal mare, è quello di Mezzo; mentre il terzo, proteso verso il mare, è il Faraglione di Fuori. Quest'ultimo è molto noto poiché è l'unico habitat della leggendaria lucertola azzurra.
    Sella, Scopolo, faraglione di Mezzo, sono i nomi dei tre affascinanti spuntoni rocciosi, dalla mole imponente e dalle forme singolari, cartolina nota in tutto il mondo, che completano il panorama di Capri e si immergono nel mare blu più profondo.
    Il faraglione Stella è legato alla terraferma ed è caratterizzato da spettacolari spruzzi prodotti col mare mosso da una fessura subacquea vicina alla sua estremità, mentre quando il mare è calmo, questa stessa produce meravigliosi effetti cromatici con tonalità cangianti di azzurro. Lo Scopolo, invece, è singolare per la presenza della lucertola azzurra che vive solo lì.
    A completare il paesaggio, oltre alla particolare profondità del mare in quel punto, sono le correnti che rendono il mare particolarmente violento intorno ai faraglioni e li circondano di spruzzi e colori differenti quasi a renderli ancora più affascinanti e misteriosi.

    La lucertola azzurra dei Faraglioni
    Le evoluzioni che conducono alla biodiversità, da sempre rappresentano una attrattiva per i naturisti, e le isole proprio a causa delle loro ridotte dimensioni si possono considerare una sorta di laboratori naturale, dove riescono a sopravvivere solo poche specie e dove lo stare soli favorisce la loro riproduzione e la creazione di nuove specie .

    Tra i Vertebrati delle isole che si affacciano sul mediterraneo, i Rettili sono quelli che mostrano un alto grado di endemicità ed in particolare quelli appartenenti alla famiglia dei Lacertidae, genere Podarcis; la lucertola campestre, Podarcis sicula, è diffusa dalle isole del Tirreno all’Appennino e dall‘Istria al Mare di Marmara.
    faraglioni

    Suddivisa in una cinquantina di sottospecie: tra le più rare la Podarcis sicula coerulea già Lacerta coerulea faraglionensis(lucertola azzurra), che vive esclusivamente sui Faraglioni di Capri. Quest’esemplare, dalla particolare colorazione azzurra della gola, del ventre, dei fianchi, del sottocoda e dalla pigmentazione nerastra del dorso, ha una corporatura elegante, capo ben distinto, lingua piatta bifida e retrattile, occhi muniti di palpebre mobili con pupille rotonde.
    Di indole vivace, i maschi adulti sono animali territoriali ed in modo particolare durante il periodo della fregola sono soliti azzuffarsi, anche se generalmente ...

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    Last Post by mameli11 il 8 Mar. 2015
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  8. SIR PERCIVAL - PARSIFAL - Cavalieri della Tavola Rotornda

    By mameli11 il 2 Jan. 2015
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    Percivale


    NARRA UN ANTICA LEGGENDA LE IMPRESE DI SIR PERCIVAL PARSIFAL CAVALIERE DELLA TAVOLA ROTONDA AL TEMPO DI RE ARTU'-


    Percival fu allevato e cresciuto da sua madre senza avere la conoscenza ne delle armi e nei dei modi cortesi. La naturale prodezza di Percival, comunque, lo condusse alla corte di Artù e fu immediatamente mandato parsifalall’inseguimento di un cavaliere che aveva oltraggiato Ginevra.
    Percival è il cavaliere del Graal o uno dei cavalieri del Graal in numerose storie medioevali e moderne che raccontano della ricerca del sacro calice. Percivale apparve per la prima volta nell’opera incompiuta di Chretien de Troyes, “Percival” o “Conte del Graal” (1190 circa). La storia incompleta diede spunto per scrivere numerosi seguiti, nel terzo dei quali (1230 circa), da un autore chiamato Manessier, Percival raggiunse il Graal. La storia di Chretien diede anche l’ispirazione per uno dei più grandi romanzi del medioevo, “Parzival” di Wolfram von Eschenbach (1200-1210 circa).
    Come nella storia di Chretien il Parzival di Wolfram è all’inizio semplice e sciocco, essendo stato protetto da sua madre dai pericoli del mondo dei cavalieri. In entrambe le versioni Percival/Parzival fu ospite del moribondo Re, nel cui castello egli fu testimone della processione del Graal e si dimenticò di chiedere il significato di ciò che egli vide e, nel romanzo di Wolfram, ciò causò il dolore di Anfortas. Questo insuccesso fu una vera calamità poiché se avesse posto la domanda, avrebbe curato il re. Altre versioni medioevali della storia di Percivale possono essere rintracciate nei testi francesi conosciuti come “Didot-Percivale” e “Perlesvaus”.
    Percival è il personaggio centrale del Medioevo inglese nel XIV secolo “Sir Percival del Galles”, che apparentemente si basa sul racconto di Chretien, omise interamente il Graal. Percival è uno dei cavalieri del Graal ne “ La Morte D’Arthur” di Sir Thomas Malory; gli altri furono Galahad e Bors. Percivale aveva la funzione di narratore in un drammatico monologo che comprende l’Idillio di Tennyson “The Holy Grail”. In questo idillio molto di ciò che Percivale racconta si concentra su Galahad come cavaliere principale del Graal.
    Parsifal è il padre di Lohengrin che è uno dei custodi del Santo Graal, il cavaliere del cigno caro alle leggende medievali dei Paesi Bassi (il Brabante) che scende sulla terra per difendere i deboli e per cercare una donna – Elsa – che sappia apprezzarlo semplicemente per la sua umanità. Parsifal compare inoltre in numerose opere sia in versi sia in p...

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    Last Post by marcel53 il 15 June 2015
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  9. Pollon
    dal web

    By marcel53 il 15 Nov. 2014
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    a tutti i bimbi da Mameli e da me, Marcel e da tutti gli iscritti un grande abbraccio

    amici
    Last Post by marcel53 il 15 Nov. 2014
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  10. Teseo e Arianna
    dal web

    By marcel53 il 15 Nov. 2014
    +1   -1    0 Comments   6 Views
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    teseoearianna


    Vuole così la leggenda che il Minotauro venisse rinchiuso nel labirinto e che ogni anno sette giovani e sette fanciulle ateniesi (che erano stati vinti dal re di Creta) venissero sacrificati al Minotauro per saziare la sua fame di carne umana.

    Per due volte fu ripetuto il sacrificio fino a quando, alla terza spedizione, giunse a Creta Teseo, figlio di Etra ed Egeo, sovrano di Atene, che si finse parte del gruppo dei sacrificandi perchè voleva porre fine a quelle morti. L'impresa era molto difficile non solo perchè doveva uccidere il Minotauro, ma perchè una volta entrato nel labirinto, era impossibile uscirne. Il giovane chiese allora aiuto ad Arianna figlia di Minosse e sorellastra del Minotauro, alla quale dichiarò il suo amore e questa a sua volta, innamoratasi perdutamente di Teseo, si consigliò con Dedalo che gli suggerì di legare all'ingresso del labirinto un filo che sarebbe stato dipanato mano mano che si procedeva. In questo modo sulla via del ritorno, riavvolgendolo, si sarebbe trovata l'uscita.

    Quando fu il turno di Teseo di essere sacrificato al Minotauro questi srotolò il filo lungo la strada e quando giunse al cospetto del mostro lo uccise e riavvolgendo il filo, riuscì ad uscire dal labirinto.
    Finì così l'orrendo sacrificio che era stato imposto da Minosse agli ateniesi e contemporaneamente Teseo ed Arianna fuggivano insieme da Creta ed approdarono all'odierna Nasso (allora Dia).

    La mattina quando Arianna si svegliò si accorse però che Teseo l'aveva abbandonata.
    Arianna cercò disperatamente il suo amato e pianse lacrime amare quando si rese conto di essere sola. Visto il pianto straziante della fanciulla che urlava di dolore, arrivò in suo soccorso Dioniso che la sposò e gli donò una bellissima corona d'oro, tempestata di rubini, forgiata da Efesto che venne alla sua morte mutata in costellazione: la costellazione di Arianna

    Teseo, dopo l'abbandono di Arianna fece ritorno in patria ad Atene dove, dopo breve tempo, divenne re al posto del padre e governò con saggezza ed il suo popolo conobbe un lungo periodo di pace e prosperità.

    Last Post by marcel53 il 15 Nov. 2014
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