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Most users ever online was 892 on 23/5/2021, 08:09
E' della Juventus, come da pronostico, il primo trofeo della nuova stagione. A Shanghai, in uno stadio dal manto erboso pessimo e in un ambiente condizionato dal forte vento, la squadra di Allegri batte 2-0 la Lazio dopo un primo tempo all'insegna della noia, in cui però le cose migliori avevano cercato di farle i giocatori biancocelesti. Poi però, nella ripresa, la Juve si è svegliata e trascinata da un ottimo Pogba, galvanizzato dalla maglia numero 10, ha chiuso il match nel giro di 4 minuti, dal 69' al 73', con due reti dei nuovi acquisti Mandzukic e Dybala.
Maggior numero di scudetti e di Coppa Italia e, ora, anche di Supercoppa italiana. Con la vittoria per 2-0 contro la Lazio, a Shanghai, la Juventus conquista la settimana Supercoppa e stacca nella speciale classifica il Milan, che resta fermo a quota sei. La Juventus - alla quarta edizione consecutiva della competizione - è anche la squadra che ha preso parte a più edizioni della Supercoppa, ben 11 inclusa quella di oggi in Cina.
Dybala esordio-gol,'emozione indimenticabile' - "La prima partita con la maglia della Juve, segnare e vincere è una cosa indimenticabile". Paulo Dybala festeggia così, al fischio finale, la vittoria della Supercoppa contro la Lazio. Il giocatore è entrato nella ripresa, al posto di Coman, e ha realizzato il raddoppio. "La società ha fatto un investimento molto grande per me - sottolinea ai microfoni della Rai - cercherò di ripagare la fiducia del mister e della solidarietà". Sul finale c'è stato però anche qualche rimprovero nei suoi confronti per un tunnel non riuscito che poteva costare caro alla Juve. "Pensavo che la palla passasse e il mister si è inc.... ho chiesto scusa", dice l'attaccante che i bianconeri hanno acquistato in estate dal Palermo per 40 milioni di euro (32 più bonus). "L'obiettivo di questa società è vincere sempre - conclude Dybala - qui si gioca per vincere tutte le partite. Oggi lo abbiamo fatto, ora pensiamo alla prossima".
Sono felice. Pensavo di non farcela. È stata un po’ difficile lottare con queste voci. Ancora sul podio a dieci anni dalla prima volta è stato importantissimo». Federica Pellegrini commossa ed emozionata, trattiene a stento le lacrime dopo la conquista della medaglia d’argento ai mondiali di nuoto di Kazan nel 200 stile libero, la sesta in sei edizioni dei mondiali in questa prova. «Tutti mi dicevano di fare i 400 perché lì la medaglia era sicura mentre i 200 erano troppo veloci... È stato importantissimo, per me, riuscire a prendere una medaglia in questa gara a dieci anni dalla prima, nel mio ultimo Mondiale», ammette l’olimpionica veneta. «È stato difficile, ma la forza l’ho trovata nel lavoro, nei tempi in allenamento che non facevo da anni, ma comunque c’era il piacere di nuotare questi 200 stile libero», aggiunge la campionessa azzurra a RaiSport. «Sapevo che non potevo rimanere indietro, ma sapevo che la gara non sarebbe stata veloce come immaginavo, quindi ho detto proviamoci fino alla fine. Il difficile è stato che tutte e 8 eravamo più o meno sullo stesso tempo e non sapevi da che parte guardare, ma mi sono concentrata sulla mia gara e basta».
Chris Froome, differenze tra questo Tour e il primo del 2013?
«Questa volta mi sono spinto al limite, è un sollievo che sia finito».
Ha avuto paura che Quintana la superasse in extremis?
«Sì, ho temuto che finisse male. Ma i miei compagni sono stati eccezionali, Porte mi ha accompagnato fino ai meno 2 km e si è svuotato per me. Non so se mi merito dei gregari così».
Se Quintana non avesse perso un minuto e mezzo nella caduta in Olanda...
«Magari allora anche io avrei corso diversamente. Con i “se” si possono dire tante cose».
Dopo aver ricevuto addosso sputi e urina, la vittoria vale di più? ha incitato e applaudito. Non ci sono rivalse nella mia vittoria».
Ha chiarito la vicenda con Nibali dopo le parole molto dure che gli ha detto a La Toussuire?
«Non ho nulla da aggiungere e la situazione resta quella che vi avevo descritto. È una questione chiusa».
Lei è sempre stato molto calmo, tranne in quell’episodio. Perché?
«Sono educato, ho un carattere facile ma non mi si deve portare al limite né mancare di rispetto».
C’è un problema fairplay nel ciclismo?
«Io sono un po’ all’antica, per me in caso di incidenti o problemi tecnici non si deve attaccare la maglia gialla. Come quando i corridori si fermano per fare pipì: qualcuno ne approfitta?».
«No, ci sono poche persone che macchiano il ciclismo ma il 95% della gente mi ha incitato e applaudito. Non ci sono rivalse nella mia vittoria».
Su un giornale francese chi la fece passare professionista in Italia ha detto che non si sarebbe mai aspettato da lei degli exploit alla Pantani...
«Non amo essere accostato a certi corridori. Mi sento molto diverso dai ciclisti di un certo passato e dal loro modo di interpretare il nostro sport. Ma quella stessa persona, che è un ottimo tecnico, aveva anche detto che sarei salito sul podio al Tour. Ha avuto ragione».
LOS ANGELES - Settemila atleti, provenienti da 170 paesi, si sfideranno per nove giorni in competizioni atletiche, lavoro di squadra e inclusione. Sono i numeri della 47° edizione degli Special Olympics World Games, i giochi olimpici dedicati ad atleti con disabilità cognitive. A rappresentare l'Italia ci saranno ben 101 atleti.
Lo sport inclusivo. Create a Chicago da Eunice Shriver, le olimpiadi speciali hanno l'obiettivo di dare ai disabili cognitivi la possibilità di giocare, di competere e di crescere. La cerimonia di apertura, che si terrà a Los Angeles, avrà come ospite d'eccezione la first lady Michelle Obama. A rappresentare l'Italia ci saranno ben 101 atleti.
I giochi in diretta. Per seguire il Team Italia, direttamente da Los Angeles, è possibile collegarsi ai profili ufficiali su Facebook, Twitter, Flickr e Youtube. La Cerimonia sarà ripresa in diretta, e trasmessa a partire dall'una, ora italiana, di domenica 26, dal canale americano ESPN sul web. Anche Fox Sports 2, canale 213 di Sky, coprirà l'evento che sarà visibile alle 22.00 di domenica 26 luglio su Rai Sport 1, canale 57 del Digitale Terrestre. Nei giorni successivi e per tutta la settimana sia Fox Sports 2 che Rai Sport 1 seguiranno le gare attraverso highlights giornalieri.
Cari amici rientro tra di voi con uno sport che pratica mio figlio quindi al termine dell'articolo un suo combattimento
Storia delle M.M.A.
La pratica del vale tudo iniziò negli anni '20 del XX secolo e divenne famosa con la "disfida dei Gracie" (o Gracie challenge) istituita da Carlos Gracie ed Hélio Gracie, poi portata avanti dai loro discendenti. I tornei di vale tudo erano combattimenti liberi e molto cruenti, il termine in portoghese infatti significa "vale tutto" e il regolamento era molto minimale vietando solo morsi, graffi e dita negli occhi. In questo tipo di competizione, a far da padroni erano due scuole differenti, la scuola di ju-jitsu dei Gracie, per l'appunto, e quella di Luta livre (che non è la lotta libera olimpica (detta luta estilo livre in Brasile) ma una pratica analoga al catch wrestling americano sviluppatosi in maniera autonoma). Il Brazilian Jiu Jitsu divenne rapidamente popolare per la sua efficacia dato che i membri della famiglia Gracie si imposero spesso in questi tornei. Hélio divenne la figura principale di riferimento, essendo il capo della scuola ed il maggiore esperto nella famiglia.
Negli anni '90 suo nipote Rorion Gracie emigrò in America dove aprì le prime scuole di Jujitsu brasiliano negli Stati Uniti. Forte della popolarità nell'ambito del combattimento sportivo guadagnatasi, nel 1993 Rorion organizzò lo Ultimate Fighting Championship o UFC, seguendo le regole che già erano del valetudo. Esso tramandava lo spirito del Gracie Challenge e la prima edizione si tenne il 12 novembre 1993. Esso nacque come torneo a otto partecipanti, senza limiti di peso o tempo, con pochissime regole (niente dita negli occhi, niente morsi, i colpi ai genitali erano solo multati, si potevano liberamente dare testate e colpi ad avversari finiti a terra ecc.) e con l'intento di mettere a confronto maestri delle varie discipline per dimostrare chi era il più forte e quale fosse, in teoria, "l'arte marziale finale". I primi tornei procedevano per eliminazione diretta e chi si aggiudicava la finale vinceva ben 50,000$. Suo fratello Royce Gracie si distinse vincendo tre delle prime quattro competizioni, sconfiggendo nella prima ben tre sfidanti in meno di cinque minuti totali. La famiglia Gracie divenne così una figura chiave nel circuito delle MMA e Royce con le sue vittorie diede visibilità internazionale a questa competizione, al Brazilian Jiu Jitsu e al regolamento vale tudo.
In Giappone, invece, match di pro-wrestling basati su incontri interstile, conosciuti come Ishu Kakutōgi Sen (異種格闘技戦, letteralmente "scontri di sport da combattimento eterogenei") divennero popolari con Antonio Inoki negl...
Addio a Jules Bianchi, il pilota di Formula 1 in coma da 9 mesi dopo l’incidente in Giappone
Il pilota francese di Formula 1, Jules Bianchi, in coma dall’incidente avuto al Gran Premio del Giappone dello scorso ottobre, è morto questa notte nell’ospedale di Nizza dove era ricoverato. Ne hanno dato l’annuncio i familiari.
Bianchi, che aveva 25 anni, era in stato di incoscienza dal 5 ottobre scorso, quando ebbe l’incidente nel circuito di Suzuka. Nella sua carriera ha disputato 34 Gran premi ottenendo 2 punti nel mondiale.
Bianchi avrebbe compiuto 26 anni il mese prossimo. «Ha lottato fino alla fine, come ha sempre fatto, ma oggi la sua battaglia è arrivata alla fine», ha fatto sapere la famiglia in un comunicato pubblicato su Facebook nella notte. «Il nostro dolore è immenso e indescrivibile». Lunedì scorso, dopo molti mesi di coma, il padre del giovane pilota aveva detto di essere «meno ottimista» sulla possibilità che il figlio potesse riprendersi.
Bianchi aveva iniziato al sua attività nel team Marussia nel 2013, gareggiando 34 gran premi. E la stessa Marussia, che oggi si chiama Manor F1, ha scritto un post su Facebook per dire che «siamo devastati dalla perdita di Jules dopo una così dura battaglia. È un privilegio per noi averlo avuto nel nostro team. La famiglia Bianchi, nel suo comunicato, ha ringraziato «tutti per l’affetto dimostrato nei mesi scorsi, che ci ha dato grande forza e ci ha aiutato ad affrontare momenti così difficili».
Foto e video di una gara emozionante, con un episodio molto spettacolare che ha coinvolto Marquez e Rossi
Il Gran Premio d’Olanda di MotoGP, che si corre ad Assem, è stato vinto oggi da Valentino Rossi, che è arrivato davanti a Marc Marquez e Jorge Lorenzo. Dopo essere partito primo, Rossi è stato superato da Marquez a metà gara. A 3 giri dalla fine è però tornato in testa ed è riuscito a rimanere primo fino all’arrivo, tagliando la pista nella ghiaia per evitare un sorpasso all’ultima curva. Rossi è arrivato con poco più di un secondo di vantaggio su Marquez (Honda) e 14 secondi su Lorenzo (Yamaha).
Valentino Rossi sul podio del GP di Assen, nei Paesi Bassi, il 27 giugno
Valentino Rossi e Marc Maquez ad Assen, nei Paesi Bassi, il 27 giugno
Valentino Rossi sul podio del GP di Assen, nei Paesi Bassi, il 27 giugno
Valentino Rossi dopo la vittoria a Assen, nei Paesi Bassi, il 27 giugno
Valentino Rossi e Marc Marquez sul podio del GP di Assen, il 27 giugno
''E' umano, un errore può accadere, la posteriore destra ha avuto un problema. A volte va così, i nostri ragazzi sono i migliori in genere, ma può accadere queste sono le gare''. Sebastian Vettel giudica così il problema nella sostituzione della gomma nel pit-stop che gli ha impedito di centrare il podio nel Gp d'Austria con la sua Ferrari. ''C'è un po' di amarezza perché volevo salire sul podio''. ''Avevamo un grosso passo gara - aggiunge Vettel ai microfoni di Sky - ma credo che nel complesso siamo più vicini alle Mercedes, anche se il risultato non lo dimostra, ho buone sensazioni''.
Doppietta Mercedes nel Gran Premio d'Austria. Nico Rosberg ha vinto la gara precedendo il compagno di scuderia Lewis Hamilton. Quarta la Ferrari di Sebastian Vettel.
Terza posizione per la Williams di Massa e quinta l'altra Williams di Bottas che ha preceduto la Force India di Hulkenberg e la Lotus di Maldonado. Ottava la Toro Rosso di Verstappen davanti alla Force India di Perez e alla Red Bull di Ricciardo.
Brutto incidente, ma senza conseguenze per i piloti tra la Ferrari di Kimi Raikkonen e la McLaren di Fernando Alonso poco dopo il via del Gp d'Austria. 'Botto' che ha costretto i commissari di gara a neutralizzare la corsa con la safety-car mentre era in testa nelle prime curve la Mercedes di Rosberg tallonata da quella Hamilton e dalla Ferrari di Vettel. 'Ho avuto un pattinamento e sono andato fuori pista - spiega Kimi Raikkonen - , non so se Alonso mi abbia toccato. La gara è finita, ora penso alla prossima''. Da parte sua Fernando Alonso, finito al centro medico per precauzione, assicura di non aver toccato la Ferrari di Raikkonen: ''sto bene, tutto ok, era obbligatorio che andassi al centro medico. Non l'ho toccato, tutti lo stavano sorpassando ed ha pattinato. Fortunatamente non gli è successo niente, perche' gli sono passato vicino alla testa'. GUARDA IL VIDEO DELL'INCIDENTE TRA ALONSO E RAIKKONEN
Vettel "errore pit-stop? umano, può succedere" - ''E' umano, un errore può accadere, la posteriore destra ha avuto un problema. A volte va così, i nostri ragazzi sono i migliori in genere, ma può accadere queste sono le gare''. Sebastian Vettel giudica così il problema nella sostituzione della gomma nel pit-stop ...
100 chilometri con meno di mezzo litro di carburante: è questo il risultato al quale sta puntando BMW per un nuovo modello ibrido in lavorazione nei suoi laboratori secondo diverse fonti tedesche.
Il prototipo mostrato ai media sarebbe una quattro posti realizzata principalmente in fibra di carbonio: peserà appena 1200 chili.
Il motore è una soluzione termico/elettrica, con un sistema a benzina da due cilindri a prendersi carico della parte a combustione. Quest’ultimo potrà occuparsi sia della spinta che della ricarica della batteria, in una combinazione che pur non essendo incentrata su performance da urlo può portare il veicolo oltre i 180 km/h.
Non è ancora chiara la sorte che toccherà al prototipo in questione, anche se è difficile che si trasformi in un prodotto fatto e finito. Più probabile invece che le innovazioni impiegate trovino posto in altri veicoli e serie prodotte in futuro dalla compagnia o dalle sue controllate.
Weekend da dimenticare per Mick Schumacher, impegnato in Austria nel secondo round della F4 tedesca: due incidenti nelle prime due gare, il secondo dei quali gli è costato la frattura della mano destra.
Dopo la vittoria ottenuta a Oschersleben al debutto nella F4 tedesca, Schumi jr partecipava al secondo appuntamento del campionato sul Red Bull Ring, il circuito di Zeltweg che il 21 giugno ospiterà anche la F1. in gara-1, il figlio del sette volte campione del mondo è stato vittima di un incidente al tornantino Remus tamponando due avversari e andando a sbattere in fondo alla via di fuga senza conseguenze fisiche.
In gara-2, a pochi minuti dal termine Mick è stato toccato da un avversario, Thomas Preining, mentre difendeva la decima posizione, ed è finito contro le barriere di protezione. Uscito dall’abitacolo sulle sue gambe, è stato portato in ospedale dove gli è stata diagnosticata una frattura alla mano destra.
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