Noi con Voi

  1. l’affascinante mistero della Sfinge di Giza,
    la più grande statua monolitica del mondo DAL WEB

    By marcel53 il 4 Feb. 2014
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    La Sfinge, situata a sud-est della Grande Piramide, lungo la rampa che sale verso il tempio funerario di Chefren, per via delle sua incredibili misure (è lunga 73 metri, larga 6 metri e raggiunge, nel suo punto più alto, un’altezza di 20 metri) è considerata la più grande statua monumentale al mondo, scolpita in un unico sperone di roccia, su cui furono aggiunti, sulla base, dei blocchi di pietra, in occasione delle numerose ristrutturazioni a partire dalla XVIII dinastia. La colossale statua, che fonde l’elemento zoomorfo (corpo leonino) con quello umano (testa umana), col corpo allungato, le zampe protese e un copricapo reale, è il simbolo dei misteri archeologici per eccellenza, con i suoi occhi fissi all’orizzonte orientale, mentre scruta da tempo immemore il sole nascente ogni mattina, facendo breccia nell’immaginario di turisti e curiosi, storici e non. Il suo nome, che deriva dal greco antico e significa “strangolatrice”, evidenzia l’aspetto aggressivo e misterioso di questa costruzione. L’archeologia ufficiale fa corrispondere il volto della Sfinge a quello del faraone Chefren, in base a un’iscrizione trovata su una stele di granito posta fra le zampe anteriori della colossale statua…iscrizione che racconta del faraone Thutmose IV, cui apparve in sogno il Dio Sole Ra-Harakhte, che gli promise il regno se avesse liberato la Sfinge dalla sabbia che l’aveva ricoperta, sin da quando la necropoli di Giza venne abbandonata. Così fece e, divenuto Re, fece scolpire la stele di granito, detta “Stele del sogno” per commemorare l’evento: essa raffigura due leoni sopra due templi, uno di spalle all’altro, uno rivolto ad est ed uno ad ovest. Da questo disegno, molti studiosi affermano l’esistenza di una seconda Sfinge costruita simmetricamente alla prima, ma di cui non si hanno notizie, né sono state trovate tracce.


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    Tanti sono poi i racconti sul naso della Sfinge, secondo i quali la sua distruzione avvenne per un colpo sparato da un Mamelucco, o da un Ottomano o da un Francese; in realtà andò perso prima del XV secolo. In origine la Sfinge aveva anche una finta barba stilizzata, simbolo di regalità, ma anch’essa scomparve. Un pezzo di roccia prelevato dal luogo in cui essa sorgeva sulla sabbia, è oggi conservato nel British Museum di Londra. Intagliata in un unico sperone roccioso, tranne le zampe, realizzate con blocchi di riporto, la Sfinge sarebbe una raffigurazione emblematica del re, il cui corpo leonino costituirebbe l’archetipo della regalità e la testa regale, cinta dal nemes (il copricapo portato solo dai faraoni), il potere. Avvolta da un alone eni...

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    Last Post by marcel53 il 4 Feb. 2014
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  2. Artemisia, dallo stupro alla sublime bellezza: storia di una pittrice controcorrente

    By mameli11 il 3 Feb. 2014
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    Artemisia Gentileschi è stata una delle pittrici più importanti del Seicento. Un periodo in cui le donne pittrici si potevano contare sulle dita di una mano. Da giovane subì uno stupro e l'anno dopo dipinse un'impressionante scena dove un uomo viene sgozzato. Ecco la storia di una donna tormentata e dotata di grande talento.

    La parola arte ce l'aveva addirittura nel nome. E sicuramente nel sangue, dato che Artemisia era figlia di Orazio Gentileschi, pittore pisano influenzato da Caravaggio. Nella bottega del padre Artemisia fece notare da subito il suo enorme talento, dimostrandosi più dotata dei suoi fratelli. Nell'ambiente romano Artemisia trovò gli stimoli giusti per intraprendere una carriera di pittrice, dato che viveva in un quartiere di pittori ed è probabile che conobbe personalmente Caravaggio.artemisia2_Copia

    Ma la vita di Artemisia, nonostante nacque e si formò nell'ambiente giusto, non fu mai facile. In quanto donna aveva maggiori difficoltà dei suoi colleghi uomini nel farsi prendere sul serio come artista. La sua prima opera è del 1610: all'epoca aveva solo 17 anni e dipinse "Susanna e i vecchioni", sebbene non furono in pochi a sospettare che al pennello ci fu anche la mano del padre. Forse perché all'epoca sembrava impossibile che una donna - specialmente così giovane - fosse dotata di tanto talento.
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    artemisia3_CopiaMa nel 1611 accade qualcosa che influenza non solo la vita di Artemisia e forse il suo stile pittorico, ma anche l'immagine che ancora oggi si ha di questa artista. Nel mese di maggio viene stuprata da un pittore, Agostino Tassi, un collega del padre. Il processo che ne seguì è fondamentale per ricostruire la vita della pittrice, anche se spesso ne ha offuscato le sue doti artistiche. Gli atti del processo colpiscono per la crudezza e per i metodi del tribunale: Artemisia, nonostante fosse la parte offesa, dovette deporre le accuse sotto tortura, tramite schiacciamento dei pollici. Un danno non da poco, per una pittrice. Ma questo non la fermò.
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    artemisia4_CopiaNel 1612 Artemisia dipinge quello che è considerato da molti il suo capolavoro e che secondo alcuni va letto in chiave psicanalitica. Il quadro, un olio su tela, è "Giuditta che decapita Oloferne" e dimostrebbe il desiderio di vendetta di Artemisia nei confronti della violenza subita l'anno prima. Il...

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    Last Post by mameli11 il 3 Feb. 2014
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  3. Singapore: tra musei e spiritualità

    By mameli11 il 3 Feb. 2014
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    Singapore è conosciuta per la sua anima eccentrica ed è ricercata dai viaggiatori internazionali per il suo connubio unico di avanguardia tecnologica e spiritualità antica. Ma quella che è da molti definita "La città del Leone" ha anche una grande anima artistica racchiusa nei suoi musei.









    Unod ei principali musei della città è il Singapore Art Museum, che si trova nel centro di Little India all'interno di un edificio coloniale perfettamente conservato e di grande fascino. Al suo interno si trovano collezioni immense di dipinti e sculture di diverse epoche.

    Di tutt'altro genere l'interessante ArtScinece Museum, costruito nel polo moderno nei pressi del lussuosissimo Hotel Marina Bay, e al cui interno si tengono mostre di grande interesse dedicate alle più disparate materie scientifiche e culturali.
    Sempre nella zona di Marina Bay Sands si tiene ogni anno la fiera ArtStage, considerata una delle più grandi vetrine internazionali di arte contemporanea del sud est asiatico.

    Questi edifici moderni si mescolano all'anima piàù spirituale della metropoli, rappresentata da templi antichi come il Thian Hick Keng, il più antico tempio taoista della città, dedicato alla dea Mazu.
    Il Buddha Tooth Relic Temple and Museum, invece, è un tempio buddista che si trova nel centro della China Town di Singapore e che ospita anche un'area museale dedicata alla religione buddista.

    Il più antico tempio hindu di Singapore è invece lo Sri Mariamman, anch'esso sito nella China Town della metropoli e considerato uno dei più importanti monumenti della città poichè molto visitato dai turisti.




    Last Post by mameli11 il 3 Feb. 2014
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  4. Sfiggy - Quinto stato - Tecnica mista su carta antica,

    By mameli11 il 3 Feb. 2014
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    La pioggia li ha temporaneamente fermati, ma un’invasione di Sfiggy si appresta a conquistare Torino a breve, con una grande marcia intitolata ‘Quinto Stato’. La versione street-art del celebre dipinto di Pellizza da Volpedo ‘Quarto Stato’ è l’opera che Alessio Bolognesi sta realizzando su un muro torinese di Corso Lione in collaborazione con Murarte, e sarà il fulcro della mostra in programma fino al 1 marzo presso la galleria Square23. Tanti Sfiggy avanzeranno a testa alta, rappresentanti di una società contemporanea che sta perdendo tutti quei diritti per cui i proletari del ‘Quarto Stato’ marciavano: ma chi è Sfiggy?

    Sfiggy è un personaggio dal passato burrascoso: ha accoltellato Hello Kitty, ha inseguito Pikachu con l’accetta, ha minacciato i personaggini di Keith Haring. Ma ha anche usato la lattina di Campbell Soup di Andy Warhol come water. Un esserino apparentemente innocuo, tutto bianco e alquanto sfigato, le cui vicende si intrecciano con i personaggi della cultura pop sui quali sfoga irriverenti istinti repressi. Il creatore, il ferrarese Alessio Bolognesi, non fa mistero del suo integrarsi perfettamente con le vicende di Sfiggy, la cui vita è fatta di momenti tristi e momenti felici, di successi e di difficoltà, di risate e pianti.
    Le avventure si Sfiggy sono ritratte in dipinti su tela, il cui carattere pop attinge a piene mani dalla street-art e dal fumetto. In mostra presso la galleria Square23 le illustrazioni su carta delle vicende passate e presenti di Sfiggy, accanto a tele e una installazione a muro a cavallo tra un dipinto di Mondrian e un videogame anni Ottanta, in cui Sfiggy è il protagonista che deve superare mille difficoltà per arrivare al traguardo.

    Alessandro Bolognesi è un ingegnere, che evade dal conformismo della società odierna attraverso l’arte: il suo alter-ego Sfiggy è irriverente, vendicativo, evasivo ma allo stesso tempo uno che non si prende troppo sul serio, come non prende sul serio tutti coloro che vengono osannati dalla cultura pop (inclusi i maestri della pop art). Espone in diverse gallerie e molte città italiane: è ad oggi presente presso la MAG di Como, Art for Interior di Milano, Square23 di Torino, Spazio San Giorgio di Bologna e Spazio Bevacqua Panigai di Treviso; figura tra i vincitori del Premio Ora 2012, selezionato dalla Galleria Federica Ghizzoni di Milano. È membro del collettivo Aliens - le forme alienanti del contemporaneo, progetto artistico itinerante a cura di Sergio Curtacci di Frattura Scomposta Art Magazine.

    Square23 è la galleria di arte contemporanea in cui c’è spazio per pittura, scultura, fotografia, visual art graphics, video, live performance, workshops e seminari personali, e molto altro. Il ‘Quinto Stato’, ovvero l’invasione di Sfiggy, si trova in corso Lione, angolo corso Mediterraneo (di fronte alla F...

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    Last Post by mameli11 il 3 Feb. 2014
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  5. Milano per le opere grafiche di grandi artisti internazionali contemporan

    By mameli11 il 3 Feb. 2014
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    A Milano per le opere grafiche di grandi artisti internazionali contemporanei - (ARTE.it)

    UNA MINI GALLERIA SUL NOSTRO FORUM DI IMMAGINI
    PARTICOLARI E BELLE













    Last Post by mameli11 il 3 Feb. 2014
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  6. L’artista ucraino che fa i ritratti con lo scotch

    By mameli11 il 3 Feb. 2014
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    Personaggi celebri o scene di vecchi film di Hollywood riprodotti con pezzi di scotch. Mark Khaisman, un artista nato in Ucraina, che vive a Philadelphia, negli Stati Uniti, lavora con rotoli di nastro da imballaggio per realizzare ritratti perfetti, ricchi di ombreggiature e dettagli. Fra le opere realizzate da Khaisman i volti di Grace Kelly, James Dean, Elizabeth Taylor e Albert Einstein.





    Last Post by mameli11 il 3 Feb. 2014
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  7. Le origini rurali di Van Gogh

    By mameli11 il 3 Feb. 2014
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    La regione del Brabante dedica un'esposizione semi-permanente al pittore a cui diede i natali
    Le aspre terre del Brabante sono il luogo dove Vincent Van Gogh è nato. Qui sono i panorami che hanno nutrito per primi il suo immaginario contribuendo a sviluppare il linguaggio visivo che lo accompagnò per l’intera carriera. Ed è su questa relazione primigenia che il museo Noordbrabants di Den Bosch, appena rinnovato da una profonda ristrutturazione, intende fondare la propria esposizione semi-permanente allestita nella sala più grande dell’edificio.

    Ritratti di contadini, nature morte, scene di vita rurale, casolari sono i soggetti delle 11 opere (fa eccezione l’Autoritratto con pipa) del figlio prodigio che, accanto all’importante collezione di proprietà del museo olandese, esibiranno prestiti sul lungo periodo provenienti dal Rijksmuseum e dal Van Gogh Museum di Amsterdam e da collezioni private, pronti a trovare collocazione negli oltre 850 metri quadri a disposizione di quella che si annuncia come la più ampia raccolta di lavori realizzati dal pittore durante il periodo trascorso in questa regione.


    Last Post by mameli11 il 3 Feb. 2014
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  8. Giacometti alla Galleria Borghese

    By mameli11 il 2 Feb. 2014
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    È la più grande mostra sull’artista mai organizzata in Italia: 40 sculture di Alberto Giacometti (1901 - 66) da mercoledì fino al 25 maggio alla Galleria Borghese, che è già un “regno” della scultura, ma di quella di Gian Lorenzo Bernini ed Antonio Canova. Sarà un confronto interessante: lo organizzano Anna Coliva, che dirige la Galleria, e Christian Klemm, uno dei massimi esperti dell’artista del Canton Grigioni. La classicità dei marmi degli autori più famosi si coniuga con l’essenzialità dei bronzi, divenuti ormai, anch’essi, tra i più celebri e osannati, resi tipici dal suo “segno” inequivocabile.

    Precoce Giacometti comincia giovanissimo: a 18 anni è già a Parigi, alla scuola di Émile-Antoine Bourdelle. Fa parte del gruppo surralista, ma poi se ne va: alla ricerca di una dimensione tutta propria. Già alcune sue realizzazioni di quando aveva 30 anni e nemmeno, entrano presto nei maggiori musei, e in particolare al Modern Art di New York. Dal mito, passa alla diretta osservazione della realtà, e oltre a scolpire, non si stanca mai di disegnare, e di dipingere. Spesso rivisita i propri temi: gli oggetti che lo circondano, i paesaggi, e la madre ed il fratello. La sua Donna di bronzo, esile e filiforme, gli dà fama assoluta; L’uomo che cammina, del 1947, la ribadisce; un’edizione, rivista nel 1960, è forse ancora l’opera d’arte pagata a più caro prezzo al mondo (quadri esclusi): 100 milioni di dollari quattro anni fa, a Londra, pagati da una banca tedesca a un’asta a Londra. Sono lontani, ormai, i tempi dei suoi «oggetti invisibili», che coniugava negli Anni Trenta.
    A Roma, le opere copriranno tutta la sua intera esperienza artistica. Si va dalle forme sinuose della Femme couchée qui reve, Donna distesa che sogna, del 1929, alla Testa che guarda, quasi coeva, che dialogano con la Paolina Borghese», fino al primo Homme qui marche. Altri uomini e altre donne, altissimi e sottili, stilizzatissimi, saranno sparsi nelle sale. Ma sarà anche ricostruito l’incredibile “ensemble” del 1960, a New York, Chase Manhattan Plaza: tre Donne in piedi e un Uomo che cammina, I versione. Ci saranno anche la Donna cucchiaio e la Donna sgozzata, di tempi più antichi; con il Ritratto di Madina Visconti del 1932, laTesta di Annette, del 1959, e quella «del professor Corbetta» del 1962: Serafino Corbetta, medico a Chiavenna e collezionista morto nel 1976, era un suo caro amico. Nella sala dominata dall’enorme affresco di Giovanni Lanfranco, uno dei capisaldi assoluti del barocco, e non soltanto romano, i busti più noti dello scultore: Lothar III del 1965, l’Uomo del 1961, e Annette, 1961. La sposa, che se n’è andata nel 1993 a 70 anni, modella preferita, nella seconda Guerra crocerossina: si conoscono in una brasserie svizzera nel 1942; lei lo raggiunge a Parigi nel 1946; si sposeranno nel 1949; lei non lo lasc...

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    Last Post by mameli11 il 2 Feb. 2014
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  9. Arte povera all’asta da Christie’s DAL WEB

    By marcel53 il 2 Feb. 2014
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    artepovera

    Il movimento dell’arte povera, una delle più importanti correnti d’avanguardia, fa tappa oltremanica.

    La mosta-asta Eyes Wide Open: An Italian Vision promossa da Christie’s a Londra raccoglie la più importante collezione privata di Arte Povera mai presentata nel Regno Unito.

    L’eccezionale esposizione mette sotto i riflettori le opere realizzate con materiali poveri da artisti italiani del dopoguerra del calibro di Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni e Fausto Melotti, fino ad arrivare alle più recenti sperimentazioni di Michelangelo Pistoletto, Alighero Boetti, Mario Merz, Luciano Fabro, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone ed Emilio Prini. La raccolta indaga anche i lavori di artisti stranieri come Cy Twombly, Olafur Eliasson, Anish Kapoor, Tony Cragg, Rosemarie Trockel e Thomas Schütte.

    Assemblata nel corso degli ultimi 25 anni da una coppia italiana, questa collezione comprende ben 109 opere che rimarranno esposte al Christie’s Mayfair dal 5 al 14 febbraio.

    Il titolo Eyes Wide Open vuole riflettere lo sguardo acuto dei collezionisti: Il catalogo presenta le opere in asta proprio attraverso i loro occhi. Per ciascuna opera, la coppia ha scritto un testo che racconta l’emozione di acquisirla e viverci insieme.

    L’appuntamento con l’asta è invece programmato per l’11 febbraio nelle sede di King Street.
    Uno dei lotti più pregiati? Lei e Lui – Maria e Michelangelo di Michelangelo Pistoletto, stimato 600.000 – 800.000 sterline.

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    Last Post by marcel53 il 2 Feb. 2014
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  10. Mostre, a Forlì il Liberty italiano DAL WEB

    By marcel53 il 1 Feb. 2014
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    Art Nouveau, Jugendstil, Modern Style, Liberty: comunque lo si chiami, è lo stile che ha caratterizzato gli anni di passaggio tra Ottocento e Novecento. La mostra ai musei di San Domenico a Forlì (dall'1 febbraio al 15 giugno), vuole raccontare con quadri, sculture e oggetti d'arredo, la declinazione italiana di questo particolare gusto in bilico tra naturalismo, esotismo e simbolismo. Curatori dell'esposizione: Maria Flora Giubilei, Fernando Mazzocca e Alessandra Tiddia











    Last Post by marcel53 il 1 Feb. 2014
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