Noi con Voi

  1. Nuovi musei a portata di passeggero

    By mameli11 il 1 April 2014
    +1   -1    0 Comments   6 Views
    .

    NX-ARTE-9264-21065-napoli-toledo
    La stazione "Toledo" della metropolitana di Napoli


    Le istituzioni escono dai consueti confini e raggiungono insoliti spazi pubblici in tutto il mondo.

    Se il pubblico non va al museo, il museo raggiunge i suoi visitatori con ogni mezzo.
    Già da decine di anni essi hanno individuato un modo del tutto originale per uscire dai propri confini tradizionali, rivitalizzando le stazioni metropolitane di alcune città europee, quotidianamente esposte agli sguardi di migliaia di pendolari.

    Tra agli esempi più celebri compare la stazione di Louvre Rivoli a Parigi, dove i passeggeri possono ammirare alcune riproduzioni delle preziose statue esposte in superficie. Se la metropolitana di Lisbona è considerata una vera e propria opera d'arte, lo stesso di può dire di quella di Napoli, che oltre ad essere la più antica d'Italia ospita i lavori di numerosi artisti. Dopo il Daily Telegraph, nel febbraio 2014 anche la BBC ha incoronato la stazione "Toledo" la più bella d'Europa.
    Sul modello del Vecchio Continente, anche gli Emirati hanno ora deciso di adibire questi spazi pubblici a luoghi espositivi. A Dubai quattro fermate accoglieranno pregiate testimonianze dell'arte islamica, della calligrafia e del contemporaneo, oltre alle riproduzioni delle più importanti invenzioni dell'umanità.

    L'India ha pensato ancora più in grande, inaugurando in febbraio presso il nuovo terminal dell'aeroporto di Mumbai il museo più esteso della nazione. Jaya He contiene oggetti antichi ma anche produzioni recenti. Se confrontati con i 9, 2 milioni di visitatori del Louvre, gli oltre 40 milioni di passeggeri che si prevede transiteranno annualmente in questo scalo fanno ben sperare in un suo successo.




    Last Post by mameli11 il 1 April 2014
    .
  2. Ritratti e paesaggi, ecco il '700 inglese

    By mameli11 il 31 Mar. 2014
    +1   -1    0 Comments   7 Views
    .

    957464e40c80e381e8c90d27148d5284


    Capolavori di Turner, Reynolds, Hogarth, Constable racconteranno dal 15 aprile al 20 luglio negli spazi di Palazzo Sciarra-Fondazione Museo Roma la grande pittura inglese del '700, che torna nella capitale dopo quasi 50 anni di assenza. Esposte oltre 100 opere, provenienti dai maggiori musei internazionali tra cui il British Museum, la Tate Britain Gallery, il Victoria & Albert Museum, la Royal Academy, gli Uffizi, lo Yale Centre for British Art.
    Con il titolo 'Hogarth, Reynolds, Turner. Pittura inglese verso la modernità', l'importante rassegna ha lo scopo di illustrare lo sviluppo artistico nell'Inghilterra del XVIII secolo e quindi la risposta al classicismo europeo, che sfocia in un linguaggio che influenzerà profondamente l'arte dell''800.
    Promossa dalla Fondazione Roma, in collaborazione con la Soprintendenza al Polo Museale (e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei), la mostra è stata curata da Carolina Brook e Valter Curzi, che hanno selezionato le opere in modo da testimoniare i cambiamenti non solo artistici, ma anche sociali e storici che a loro volta li determinarono.
    ''Londra, cuore pulsante e caotico di un vasto impero - scrive il presidente della Fondazione Roma Emmanuele Emanuele nel catalogo edito da Skira in italiano e in inglese - diventa nel giro di pochi anni il centro degli scambi commerciali mondiali e delle attività industriali, economiche e finanziarie. Il fenomeno di inurbamento e la ricostruzione, seguita all'incendio devastante del 1666, trasformano la città in una vera metropoli''. E alla committenza aristocratica, che privilegiava l'arte europea e in particolare quella italiana, si affianca una borghesia urbana, ''sempre più interessata a promuovere quelle tematiche e quegli artisti che consacrano nuovi costumi sociali e nuovi orizzonti filosofici e scientifici''. (ANSA)

    Last Post by mameli11 il 31 Mar. 2014
    .
  3. Sigiriya: il palazzo nella roccia

    By mameli11 il 31 Mar. 2014
    +1   -1    0 Comments   5 Views
    .



    Sigiriya: il palazzo nella roccia
    Sigiriya è un sito archeologico dello Sri Lanka centrale in cui si trovano le rovine di un antico palazzo, costruito durante il regno di re Kasyapa (477 - 495 d.C.). È uno degli otto Patrimoni dell'umanità dello Sri Lanka e contiene i resti del palazzo maggiore costruito sulla sommità piatta della collina, una terrazza di medio livello che comprende la Porta dei Leoni ed un muro con affreschi, il palazzo secondario che si arrampica sui pendii sotto la roccia, ed i fossati, le mura ed i giardini che si estendono per centinaia di metri oltre il bordo della roccia.

    Last Post by mameli11 il 31 Mar. 2014
    .
  4. Mostre: Ritratti e paesaggi, ecco il '700 inglese DAL WEB
    Dal 18/2 a Palazzo Sciarra opere di Turner, Constable, Reynolds

    By marcel53 il 29 Mar. 2014
    +1   -1    0 Comments   4 Views
    .

    957464e40c80e381e8c90d27148d5284

    29 MAR - Capolavori di Turner, Reynolds, Hogarth, Constable racconteranno dal 18 aprile al 20 luglio negli spazi di Palazzo Sciarra-Fondazione Museo Roma la grande pittura inglese del '700, che torna nella capitale dopo quasi 50 anni di assenza. Esposte oltre 100 opere, provenienti dai maggiori musei internazionali tra cui il British Museum, la Tate Britain Gallery, il Victoria & Albert Museum, la Royal Academy, gli Uffizi, lo Yale Centre for British Art.
    Con il titolo 'Hogarth, Reynolds, Turner. Pittura inglese verso la modernità', l'importante rassegna ha lo scopo di illustrare lo sviluppo artistico nell'Inghilterra del XVIII secolo e quindi la risposta al classicismo europeo, che sfocia in un linguaggio che influenzerà profondamente l'arte dell''800.
    Promossa dalla Fondazione Roma, in collaborazione con la Soprintendenza al Polo Museale (e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei), la mostra è stata curata da Carolina Brook e Valter Curzi, che hanno selezionato le opere in modo da testimoniare i cambiamenti non solo artistici, ma anche sociali e storici che a loro volta li determinarono.
    ''Londra, cuore pulsante e caotico di un vasto impero - scrive il presidente della Fondazione Roma Emmanuele Emanuele nel catalogo edito da Skira in italiano e in inglese - diventa nel giro di pochi anni il centro degli scambi commerciali mondiali e delle attività industriali, economiche e finanziarie. Il fenomeno di inurbamento e la ricostruzione, seguita all'incendio devastante del 1666, trasformano la città in una vera metropoli''. E alla committenza aristocratica, che privilegiava l'arte europea e in particolare quella italiana, si affianca una borghesia urbana, ''sempre più interessata a promuovere quelle tematiche e quegli artisti che consacrano nuovi costumi sociali e nuovi orizzonti filosofici e scientifici''.

    Last Post by marcel53 il 29 Mar. 2014
    .
  5. OSKAR KOKPOSCHKA - La sposa del vento (1914)

    By mameli11 il 27 Mar. 2014
    +1   -1    0 Comments   5 Views
    .

    oskar-kokposchka-la-sposa-del-vento-1914

    Last Post by mameli11 il 27 Mar. 2014
    .
  6. l'invisibile

    By mameli11 il 26 Mar. 2014
    +1   -1    4 Comments   18 Views
    .







    Ispirato da ciò che non possiamo vedere - come le forme del suono, i sentimenti che proviamo, le relazioni e l’energia costantemente emessa dalla materia - il fotografo Patrick Rochon ha creato una bella serie di light-painting (fotografie fatte di luce) chiamata “Radiant light”.
    A Rochon piace “immaginare tutta la bellezza che si nasconde al di là di ciò che vediamo con i nostri occhi” e queste fotografie rispettano la verità: non hanno subito alcuna manipolazione digitale.

    Last Post by mameli11 il 26 Mar. 2014
    .
  7. Agli Uffizi la Tavola Doria, ispirata a Leonardo

    By mameli11 il 26 Mar. 2014
    +1   -1    0 Comments   6 Views
    .



    La battaglia di Anghiari è forse il capolavoro più controverso di Lenardo Da Vinci. Realizzato nel 1503 nel Palazzo Vecchio a Firenze, rimase incompiuto e 60 anni dopo venne addirittura ricoperto da un’altra opera di Giorgio Vasari. Ora però è stata finalmente esposta al museo degli Uffizi di Firenze la “Tavola Doria”, un frammento anonimo che riproduce la parte centrale dell’affresco di Leonardo. La tavola era sparita nel 1940. Nel 2012 fu ritrovata dai carabinieri in una banca di Ginevra; la conservava per il museo Fuji di Tokio che l’aveva acquistata, in buona fede, nel 1992. Ora sarà esposta ogni 2 anni in Italia. La Tavola Doria si potrà ammirare fino al 29 giugno assieme ad altre opere di stampo leonardesco tra cui un’altra copia con la stessa scena della Battaglia di Anghiari.


    Last Post by mameli11 il 26 Mar. 2014
    .
  8. I baci nelle locandine dei film dal web
    Giuseppe Tornatore raccoglie più di duecento manifesti cinematografici

    By marcel53 il 23 Mar. 2014
    +1   -1    0 Comments   23 Views
    .

    204301526-70c465bb-b29a-46b5-b3da-cb998bc43f291

    Mondadori ha pubblicato un libro fotografico – curato dal regista Giuseppe Tornatore, che ne ha scritto anche la prefazione – che raccoglie più di duecento locandine cinematografiche provenienti dalla collezione di Filippo Lo Medico, un gestore di sale cinematografiche di Bagheria, in Sicilia, città di nascita di Tornatore. Si tratta di film spesso diversi tra loro (da Via col Vento a Notorius, da Il postino suona sempre due volte a Eyes Wide Shut) ma le cui locandine hanno tutte in comune una cosa: un bacio. In un’intervista a Rai News Tornatore – che ha selezionato i manifesti in una collezione di Lo Medico durata sessant’anni, relativa a film usciti durante un arco temporale di circa cento anni – ha anche detto qual è il suo preferito: «quello fra Tyron Power e Kim Novak in Incantesimo, perché con questo film fu inaugurato il Supercinema di Bagheria che era a poche centinaia di metri dalla mia casa».

    02ita-1

    204301526-70c465bb-b29a-46b5-b3da-cb998bc43f29

    204259051-e3039a56-3d2d-4d09-bb67-53b0da9a0f87

    1153_big

    qualcosadipersonale

    1630_big

    600full-notorious-poster

    270764.1020.A

    204259132-ac482f75-c48b-4d47-9488-c7542e611055

    Last Post by marcel53 il 23 Mar. 2014
    .
  9. inaugura la mostra Il vino nell’Antico Egitto. Il passato nel bicchiere.

    By mameli11 il 22 Mar. 2014
    +1   -1    0 Comments   24 Views
    .




    Una mostra esclusiva di carattere archeologico dal titolo “Il vino nell’Antico Egitto. Il passato nel bicchiere” approfondisce un tema inedito: l’uso e la diffusione del vino nell’Antico Egitto, tema che unisce la cultura egizia a quella della nostra penisola.

    L’esposizione, ideata e curata da Sabina Malgora – archeologa ed egittologa – è ospitata presso la chiesa di S. caliceDomenico ad Alba e offre al pubblico un percorso articolato in cui si ammirano reperti archeologici dal 2686 a.C., la riproduzione in scala reale di una tomba con pitture parietali, un sarcofago con una mummia e la ricostruzione tridimensionale del suo volto, oltre a documenti fotografici.

    La rassegna è organizzata a rassegna è organizzata dall’Associazione Culturale Mummy Project in collaborazione con il Comune di Alba Assessorato alla Cultura, patrocinata da Regione Piemonte e Provincia di Cuneo e sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero, Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco, Consorzio Turistico Langhe e Roero, ACA.

    I 50 reperti archeologici esposti risalgono al periodo compreso tra l’Antico Regno e il periodo Romano, e uniti alla documentazione fotografica, descrivono le tematiche della mostra: l’alimentazione, la viticoltura, la vinificazione, l’uso del vino nella mummificazione e la correlazione con il misticismo e le divinità.

    Due sezioni specialapprofondiscono la storia e la cultura nell’Antico Egitto.

    - La prima è dedicata allo studio della mummia di Epoca Tarda e al suo sarcofago, entrambi provenienti dal osirideMuseo di Merano ed esposti al pubblico per la prima volta. In esclusiva è inoltre presente la ricostruzione forense, ossia la testa a tutto tondo della mummia esposta, di cui si individuano i caratteri somatici grazie al complesso lavoro condotto in questi mesi dall’équipe multidisciplinare italiana Mummy Project. I loro studi, presso i laboratori americani della Pennsylvania, sono stati rivolti all’esame dei dati della tomografia computerizzata e a microanalisi effettuate sulla pelle.
    La seconda sezione avvicina alla vita degli antichi egizi tramite la ricostruzione in scala reale della tomba TT290 di Irynefer con volta a botte (m. 5,10×2,20×2,10), il cui originale si trova a Deir el Medina nel villaggio dove vivevano coloro che costruivano le tombe nella valle dei Re e delle Regine.

    All’entrata è raffigurato il dio Anubi in forma di sciacallo che protegge l’ingresso e sulle pareti si osservano diverse scene didascaliche tra cui “la confessione negativa” fatta dal defunto alla presenza di 42 divinità, che formano il tribunale divino presieduto da Osiride, per poter essere ammesso nell’aldilà.

    Significative sono le fotografie scattate in E...

    Read the whole post...

    Last Post by mameli11 il 22 Mar. 2014
    .
  10. Il Veronese a Londra, i fasti del Rinascimento

    By mameli11 il 19 Mar. 2014
    +1   -1    0 Comments   3 Views
    .

    dd00d7dc19255a74483c30f5a3078239

    50 opere del maestro italiano alla National Gallery
    La sua maestria ha permesso di definire lo sfarzo del Rinascimento italiano, che diventa addirittura 'monumentale' grazie all'ampio respiro degli sfondi architettonici scelti nei suoi dipinti. Questo e altro ancora è la straordinaria creazione di Paolo Caliari (1528-1588), in arte 'il Veronese', che la National Gallery di Londra, 'tempio' della pittura mondiale, ha scelto di esaltare raccogliendo 50 opere da tutto il mondo, in una mostra fino al 15 giugno dal titolo 'Il Veronese: splendore nella Venezia del Rinascimento'.
    E' un 'viaggio' nel genio del pittore che meglio ha rappresentato il fasto nella Venezia del XVI secolo. I suoi dipinti decoravano chiese, palazzi patrizi, ville ed edifici pubblici in tutto il Veneto, ricchissimo centro di arte e cultura. Nella mostra sono esposte alcune delle opere più rinomate dell'artista, dai ritratti alle pale d'altare, fino alle allegorie, molte in prestito dall'Italia, fra cui il 'Martirio di San Giorgio' (1565, dalla chiesa di San Giorgio in Braida, Verona) e il 'Matrimonio mistico di Santa Caterina' (1565-70, Gallerie dell'Accademia, Venezia).
    Nessuna di queste pale d'altare è stata mai esposta nel Regno Unito prima d'ora e la mostra permetterà ai visitatori di confrontarle con il dipinto dello stesso periodo di carattere profano più acclamato del Veronese, 'La famiglia di Dario ai piedi di Alessandro' (1565-67), una delle prime grande opere acquisite dalla National Gallery provenienti dall'Europa continentale. Altro fatto eclatante dell'evento è che i dipinti saranno riuniti nell'esposizione dopo centinaia di anni. Fra questi, 'Venere e Marte uniti da Amore' (1570-75 circa, The Metropolitan Museum of Art, New York), che in occasione di questa mostra lascia gli Stati Uniti per la prima volta dal 1910 e sarà riunito, per la prima volta dal XVIII secolo, con le 'Quattro allegorie dell'amore' (1575 circa) della National Gallery.
    ''Dall'abilità nel ritrarre il brillio di una perla, fino alla portata e allo splendore dei suoi sfondi architettonici: la maestria di Veronese nell'uso dei colori, dello spazio, della luce e la sua sensibilità per la bellezza, il fasto e l'eleganza catturano da sempre l'immaginario di una miriade di artisti e amanti dell'arte'', ha dichiarato Nicholas Penny, direttore della National Gallery. Il Veronese, nato a Verona nel 1528, trascorse gran parte della sua vita a Venezia. Ma le sue opere arrivarono molto più lontano, influenzando pittori come Van Dyck, Rubens, Wa...

    Read the whole post...

    Last Post by mameli11 il 19 Mar. 2014
    .