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Dopo essere stati a Washington, Mosca e Tokyo, e prima di rientrare definitivamente alla Tate Gallery di Londra, arrivano a Torino i "Preraffaeliti", il movimento inglese che fa capo a Dante Gabriel Rossetti. A Palazzo Chiablese, esposti dal 19 aprile fino al 13 luglio, settanta capolavori, compresa la celebre 'Ophelia', uno dei dipinti simbolici dell'intero movimento artistico.
A zonzo fra i templi di Paestum. O a Pompei per ammirare le tre nuove splendide domus appena riaperte al pubblico. Persino a Capri, in barca nella Grotta Azzurra. O a Roma, per una full immersion dall'archeologia di Fori e Colosseo alle architetture in mostra al Maxxi. A Firenze per gli Uffizi, a Venezia per la Ca' d'Oro. Ormai è tradizione, a Pasqua e Pasquetta la cultura resta aperta, con occasioni a iosa da pescare nell'elenco lunghissimo di musei, monumenti e siti archeologici statali.
E' un viaggio nell'astrazione e nella spiritualità di Wassily Kandinsky la mostra allestita dal 29 marzo al 6 luglio 2014 a Vercelli, negli spazi dell'Arca, ricavati nella trecentesca chiesa di S. Marco. Esposte 22 opere del grande artista russo, provenienti dalle prestigiose collezioni dell'Ermitage di San Pietroburgo (che ha collaborato alla realizzazione della rassegna), per illustrarne il complesso percorso interiore sfociato intorno al 1911 nel linguaggio astratto.
Con il titolo 'Kandinsky. L'artista come sciamano', la rassegna si interroga infatti su quello che la curatrice Eugenia Petrova definisce ''il mistero irrisolto' del pittore'' indiscusso protagonista dell'arte del XX secolo. ''Come e perché - si chiede la studiosa - all'alba del secondo decennio del '900, il pittore giunse alla convinzione che per trasporre sulla tela sentimenti e pensieri non fosse necessario raffigurare oggetti, paesaggi, i volti della vita quotidiana?'' La strada scelta dall'artista, prosegue la Petrova, è quella illustrata nel suo famoso testo pubblicato nel 1911 'Lo Spirituale nell'Arte', in cui Kandinsky sostiene che ''tramite il colore, la forma, la loro combinazione e il ritmo della composizione è possibile esprimere gli stati d'animo e le emozioni provocati sia dal mondo esterno che dai moti profondi dello spirito umano''. Ecco quindi il suo astrattismo prendere forma in opere come 'San Giorgio' (1911), dove la scena del cavaliere che uccide il drago non conserva niente dell'iconografia tradizionale. Il linguaggio diventa quello del colore e del ritmo, ma in definitiva altro non è che il punto di arrivo di un percorso iniziato molto tempo prima, quando ancora non aveva abbracciato la pittura. Fondamentale per la sua formazione, sostiene la curatrice, è il periodo trascorso in Vologda, in Siberia, dove da etnologo approfondisce la vita, gli usi e l'economia dei sirieni, una piccola etnia cui dedica alcuni articoli scientifici. In questi luoghi ai confini della civiltà, Kandinsky incontra anche le antiche ritualità sciamaniche, dalla cui profonda spiritualità viene fortemente colpito, tanto da cominciare a pensare di abbandonare il proprio lavoro per abbracciare l'arte. Molti elementi che si ritrovano nella sua opera si riallacciano dunque a quella esperienza, dalla figura del cavallo e del cavaliere al tamburo rituale, alle figure simboliche di animali. Un'esperienza che comunque si inserisce perfettamente nella corrente culturale predominante nel corso dell''800, volta a ricercare nella cultura primitiva e f...
lo Chateau Royal d'Amboise, nella Loira
Fino al 26 aprile l’Institut Français di Roma, in collaborazione con Atout France, ospita la mostra ImagineFrance della giovane artista Maia Flore, che presenta 25 famosi siti culturali francesi attraverso suggestive e inedite immagini fotografiche.
La mostra itinerante, che racconta in modo originale la bellezza del patrimonio architettonico francese, si sposterà dal 7 al 24 maggio a Napoli e dal 27 maggio all’8 giugno a Milano; contemporaneamente la mostra sarà allestita anche alla galleria Emmanuel Fremin di New York, dall’8 al 29 maggio. Le fantasiose e poetiche creazioni dell’artista Flore, nata a Tolosa nel 1988, mostrano figure femminili, moderne e di una bellezza eterea, all’interno di edifici storici e di paesaggi luminosi, quasi sospesi nel tempo. Le opere di Maia Flore, che ha percorso le strade del suo Paese tra luglio e settembre dell’anno scorso, invogliano a visitare ponti romani e castelli al tramonto e a entrare nei musei, nelle chiese e nei più noti palazzi di Francia, lasciandosi sedurre dalla loro bellezza. La mostra permette di viaggiare in tutta la Francia, dalle terme di Auvergne alla residenza rinascimentale di Blois, dal Pic du Midi ai giardini di Versailles, da Carcassonne al palazzo dei Papi di Avignone in un tour davvero invitante.
10 APR - Stephen Colbert sostituira' David Letterman alla guida del 'Late Night Show' sulla Cbs: come confermato dalla stessa rete televisiva il comico, noto conduttore del programma satirico 'The Colbert Report' su Comedy Central, ha firmato un contratto di cinque anni. Colbert, amico degli Obama, che ha battuto le altre star in lizza (tra cui Ellen DeGeneres e Jon Stewart) raccogliera' l'eredita' di Letterman il prossimo anno, quando il re del 'Late Night' andra' in pensione.
Narra una storia d’amore e torna alla luce a 80 anni dalla sua stesura
Un breve racconto ancora inedito dello scrittore statunitense Tennessee Williams (1911-1983) sarà pubblicato a distanza di 80 anni dalla sua stesura.
Intitolato “Crazy Night” (Notte pazza), narra una storia d’amore, fin nell’intimità, ispirata da una storia vera, il fidanzamento di Williams con una giovane studentessa al tempo del college.
A pubblicare per la prima volta il testo sarà la rivista americana The Strand nel suo fascicolo primaverile.
La protagonista dell’inedito, scritto intorno al 1930, è Anna Jean, dietro cui si celerebbe Anna Jean O’Donnell, che Williams frequento’ per un breve periodo all’Università del Missouri. Alla ragazza aveva già dedicato alcune poesie, mentre sporadiche citazioni di lei appaiono nei taccuini giovanili dello scrittore.
Secondo Andrew Gulli, direttore del periodico The Strand, “Crazy Night”» potrebbe essere «il pezzo mancante di un puzzle» sulla vita sentimentale dell’autore di “Un tram che si chiama desiderio”.
Nell’inedito racconto compaiono già alcuni temi chiave delle opere successive di Williams, compresa la menzogna. Il racconto si svolge alla fine dell’anno scolastico del college, quando gli studenti bevono e a tarda notte si apprestano a cercare un qualche “nascondiglio” per consumare un flirt con la fidanzata.
Alla Fondazione Magnani Rocca una grande retrospettiva sull’artista le cui opere hanno un solo tema
MAMIANO DI TRAVERSETOLO (PR)
Campigli dipingeva donne, un po’ come Morandi dipingeva vasi e bottiglie. La figura femminile è il suo soggetto fondamentale, il suo punto di partenza e di arrivo, la sua ossessione. Lo dimostra anche la grande antologica alla Fondazione Magnani Rocca, curata da Stefano Roffi, che raccoglie circa ottanta opere e si dipana su un vasto spazio, maggiore che in altre occasioni espositive della Fondazione, a tutto beneficio dei dipinti. Anche se la mostra si divide in cinque sezioni a tema (il ritratto; la città delle donne, cioè le madri, le spose, le ragazze in casa o negli spazi urbani; le figure intente al lavoro, al gioco, allo spettacolo; i dialoghi muti tra persone; gli idoli), si tratta in realtà di false suddivisioni, perché l’idea dominante di Campigli è una sola: la donna, appunto. Da quel soggetto si stacca di rado, e solo per il piacere di ritornarvi. Potremmo dire che, a parte qualche ritratto, qualche padre di famiglia o lavoratore, i cinque temi in mostra si riducono a uno. Quello.
C’è una ragione psicologica, scoperta di recente, che spiega l’ossessione di Campigli. Una dozzina di anni fa (dopo che per tutto il Novecento le biografie avevano ripetuto che l’artista era nato a Firenze nel 1895) Liana Bortolon, nel libro Campigli e il suo segreto, rivelò che il suo vero nome era Max Ihlenfeld e che era nato a Berlino. Sua madre Anna Ihlenfeld, originaria di Neustrelitz in Meclemburgo, allora aveva appena diciotto anni e non era sposata. Per evitare lo scandalo il bambino venne portato in Italia e affidato alla nonna materna che viveva a Settignano, nella campagna fiorentina. Anna abbandonò anche lei la Germania e si stabilì a Firenze, dove raggiungeva il piccolo quando poteva. Nel 1899 si sposò con un commerciante inglese, un certo Joseph Bennett, e prese il bambino con sé, fingendo però di essere sua zia per salvare le apparenze. Solo nel 1910 Max, ormai adolescente, scoprirà casualmente la verità.
Questa complessa e quasi romanzesca vicenda familiare, che per Campigli si era tradotta in un’infanzia solitaria e in un rapporto con la madre-zia carico di disagio, può spiegare da un punto di vista psicologico il mondo espressivo dell’artista: il suo universo di donne regali e inaccessibili, l’icona della dea-madre, della Gran Madre o della doppia madre che percorre tutta la sua pittura. E’ un’icona poco rassicurante, che spesso ha accenti conflittuali perché le sue donne sono ora regine, ora prigioniere e schiave. Lui stesso dir...
5 APR - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano travestito da giocoliere, Massimo D'Alema in posa con abiti da marinaio, Silvio Berlusconi prestigiatore in frac, Matteo Renzi avvolto in un mantello con sotto la scritta 'Ceci n'est pas un communiste', riferimento alle recenti parole del Papa e alla celebre opera di Magritte. Sono alcune delle nuove visioni create dallo street artist Beast, che le ha incollate e incorniciate come quadri sui muri di corso di Porta Ticinese, a Milano.
Non solo boschi o pareti verticali. Il grattacielo in Francia diventa un vero e proprio albero, grazie alla firma dell'architetto giapponese Sou Fujimoto. È lui il vincitore di un concorso di architettura organizzato dalla città Montpellier. La sua torre di 17 piani (56 metri) ospiterà 120 case di lusso e una fondazione d'arte contemporanea.
Vincitore del Leone d'Oro alla Biennale di Venezia nel 2012 o il Architectural International Review Award nel 2005, Sou Fujimoto pone da sempre grande enfasi sull'interazione delle sue creazioni con la natura e il suo grattacielo sarà dotato di ampi giardini pensili. A Montpellier l'edificio sorgerà su un'area di 2.525 metri quadrati di terreno, lungo il fiume Lez. Le imprese francesi Nicolas Laisne Associates Architects e Oxo (Manal Rachdi), che in passato ha lavorato con Jean Nouvel, realizzaeranno l'opera Arbre blanc, il cui costo è stimato in 5 0 milioni di euro. La torre ospiterà 120 abitazioni, un bar panoramico al suo apice, ma anche una fondazione di arte contemporanea. L'inaugurazione è prevista per dicembre 2017.
2 APR - Ha inviato 6.000 sgabelli di legno dalla Cina per la mostra inaugurata al museo Martin-Gropius-Bau di Berlino, ma lui, l'artista dissidente Ai Weiwei, non è presente. Non ha ottenuto il permesso dal governo di Pechino di essere in Germania a presentare "Evidence". "Ai Weiwei non può essere qui. Ma l'artista è presente, ci parlano le sue opere", ha detto il ministro della Cultura Monika Gruetters, rivolgendo un appello al governo cinese affinché "venga tutelata la sua libertà di viaggiare".
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