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Orologio della val di Non
Le caratteristiche di una specifica tradizione locale, verrà inoltre identificata, tra i secoli XVII e XVIII, particolarmente in Italia, attraverso una specifica creatività regionale, dando vita a tutta una gamma di orologi diversi
Il Pesarino della prima generazione (inizi del 1700) era appeso al muro e funzionava per dodici ore fino a quando il peso, sorretto da una fune, toccava il pavimento: una sola lancetta indicava, su un quadrante numerato da uno a dodici, le ore; l'incastellatura era costruita, fin dai primi tempi, in ferro battuto del tipo a gabbia mentre le strette platine venivano fissate con cunei di metallo. Lo scappamento per la regolazione del tempo era del tipo detto a verga, successivamente sostituito dal pendolo, molto più preciso. Il pendolo, dopo le intuizioni di Galileo Galilei, verrà applicato all'orologeria da Huygens nel 1673 in Olanda. Questa grande invenzione sarà subito utilizzata in tutta Europa e regolerà il tempo per tre secoli.
L'esigenza di misurare il trascorrere del tempo
Fu sentita fin dall'antichità. Attraverso l’esperienza
quotidiana
l’uomo del neolitico
aveva appreso che,
ponendosi con le spalle al sole, proiettava sul
terreno un’ombra e che la lunghezza di questa
variava nelle diverse ore del giorno, fino a
scomparire del tutto con il buio della sera
Per questo motivo furono sviluppati orologi alternativi
. Uno dei primi è la clessidra un semplice
dispositivo basato sulla regolare fuoriuscita di acqua
da un contenitore forato.
L'uso di clessidre da parte degli Egizi è documentato
tra il 1500 e il 1400 a.c.
In italiano il termine generico clessidra è usato
anche per indicare i dispositivi costituiti da due bulbi
di vetro collegati attraverso uno stretto foro, al cui
interno è collocata sabbia finissima, ma esse
più correttamente si chiamano clepsamie
Tra il 300 e il 200 a.c.in Grecia le clessidre si
svilupparono nei più precisi orologi ad acqua, nei
quali l'acqua fluiva tra due contenitori collegati
Nel corso del Medioevo furono inventati i primi orologi meccanici
Fu necessario però inserire “qualcosa” che impedisse l’immediato srotolamento e la conseguente velocissima rotazione incontrollata del tamburo e degli ingranaggi, che avrebbe segnato non più il tempo, ma solo la fine prematura dello strumento! Nacque così il primo tipo di “Scappamento”.
Una barra a bilancere con dei pesi agganciati, regolabili dal centro alla periferia della stessa (per rendere l’idea pensiamo al peso della stadera), in seguito detta foliot, rendeva lenta e costante la rotazione del tamburo e degli ingranaggi del “treno del tempo”.
Sull’asse verticale del bilancere vi erano delle palette che arrestavano e liberavano (lasciavano “scappare”) ciclicamente i denti della ruota (conformata a denti di sega e detta caterina) calettata sull’asse su cui agivano i detti ingranaggi.
Nasce così la necessità di conoscere in modo autonomo il trascorrere del tempo. Per questi motivi, nel successivo periodo rinascimentale, non basterà più solo l’orologio da campanile o da torre, "rimpicciolitosi" nel frattempo, dando origine all' orologio da muro o da tavolo, ma servirà anche un orologio personale. Un orologio da portare con sé durante i viaggi, dapprima appeso all’interno della carrozza, poi da tene...
Orologio incorporato all’interno di un agoraio, realizzato a Ginevra intorno al 1815, di autore anonimo.
Museo Patek Philippe.
Raro monocolo in oro e smalti, realizzato a Ginevra intorno al 1805 per il mercato islamico. È attribuito a Piguet & Capt. e faceva parte della collezione Sandberg.
(Foto Antiquorum)
Un interessante orologio a forma di coleottero realizzato intorno al 1900 dalla Maison LeCoultre. È in oro, smalto, diamanti e zaffiri, ed è stato venduto da Patrizzi & Co. a New York, il 15 giugno 2010
Orologi d'epoca, grande mostra in Russia
...
''Gli orologi sono una forma di investimento in ogni caso. Dipende solo da che tipo di collezione si vuole fare. C'é chi in passato ha collezionato anche Swatch e oggi si trova collezioni che valgono tantissimo. E' insomma solo una questione di tasche, ma alcune regole ci sono''. Così Fabrizio Paoletti, proprietario di Gold&Watch negozio di orologi di lusso, d'epoca e moderni antichi in Via Tomacelli a Roma racconta questo settore con tanti appassionati.
''Il mercato si divide in altissima orologeria dove spicca il Patek Philippe, poi quello delle cosiddette 'grandi complicazioni' (orologi multifunzione, cronografo, lunario e datari giornalieri) come è per gli Audermas Piguet o per i Frank Muller. Per fare un esempio - continua Paoletti -: i dieci record d'asta appartengono tutti e dieci ai Patek Philippe. Nel caso dei Rolex diventa però un collezionismo più abbordabile. Un cronografo Rolex Daytona, che solo qualche anno fa potevi pagare 18.000 euro circa è arrivato a 35.000''.
Ma bisogna comunque stare attenti a comprare: ''Ogni epoca è un caso a sé. Ad esempio la grande produzione che c'è stata fino al 2010 dei Rolex, un milione di pezzi l'anno ne ha sicuramente abbassato il valore dal punto di vista collezionistico. Non a caso negli ultimi due anni la Rolex ha ridotto la sua produzione. Fino agli anni Novanta se tu entravi in un negozio non trovavi un Rolex pronto da comprare. Lo dovevi ordinare mettendoti in lista d'attesa di due, tre, anche quattro mesi. E quando arrivava compravi il tuo Rolex senza alcuna scontistica che è arrivata solo con la grande produzione. Così per comprare bene un Rolex da collezione è meglio orientarsi fino agli anni '82, '83''.
Per quanto riguarda ancora il Rolex ''è sicuramente quello più conosciuto - dice Paoletti -, ma certamente il gusto è soggettivo. C'è a chi piace il Vacheron Constantine, a chi il Tudor o l'Audermas Piguet. Ma va detto che sette orologi su dieci da collezione sono Rolex. E' una casa che fa orologi fatti in casa con un ottimo rapporto qualità prezzo. In alternativa ci sono poi i modelli Omega molto ambiti che hanno prezzi che sono spesso alla pari di Rolex, ma molto lontani ovviamente da quelli dei Patek''.
Sempre per quanto riguarda l'acquisto: '...
SPAZIO24 L4D052/011W OROLOGIO SPAZIO24 DONNA
Febbre da Apple Watch: il preordine è andato sold out in appena 6 ore e nei flagship store della mela morsicata appositi video scandiscono il countdown fino al 24 aprile, data in cui il nuovo gadget tecnologico sarà in vendita in Australia, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, Regno Unito e Stati Uniti. Per l'Italia non c'è ancora la data precisa, ma si sa che sarà disponibile nel 2015.
Per avere un'idea dei prezzi europei, in Germania si parte da 399 euro per la più modesta versione sportiva, fino ai 18.000 euro della versione in oro da 18 carati. Un investimento decisamente sostanzioso! Cosa si potrebbe comprare per la stessa cifra? Se avete 18.000 euro a disposizione, ad esempio, potreste investire nell’affitto di un trilocale nel lussuoso quartiere Brera di Milano, per ben 6 mesi. Se invece siete fashion victim, potreste sfoggiare non una, ma ben 2 Birkin di Hermès: un sogno per molte! E gli appassionati di cibo e buon vino? 120 bottiglie di Sassicaia 2011 e 81 cene allo stellatissimo ristorante La Pergola di Roma potrebbero essere perfette.
Perchè non abbandonare la vita sedentaria, infine, e ritagliarvi un lungo periodo sabbatico ricco di avventura? Potreste acquistare un biglietto speciale per fare il giro del mondo: non una, ma ben cinque volte. Stylight, la piattaforma di moda internazionale (www.stylight.it/Love/Apple-Watch/) , ha svolto una ricerca individuando le 21 cose che si potrebbero comprare con la stessa cifra: tra cui 37 paia di Louboutin, 600 tour di Venezia in gondola e altro
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